Saggi

Sfida etica all'intelligenza artificiale

Copertina del libro Intelligenza Artificiale
di Alessandro Frandi

“Intelligenza Artificiale: distingue frequenter", ultimo volume della Consulta Scientifica del Cortile dei Gentili (Cnr Edizioni) sottolinea come l'Ai stia divenendo una questione centrale dei nostri tempi, per i suoi sviluppi scientifici e per le sue applicazioni tecnologiche. Si rende perciò quanto mai necessario, da parte dei policy makers, individuare una regolamentazione giuridica che possa cautelarci contro le insidie del transumanesimo e del tecno-centrismo

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L’espressione “Intelligenza Artificiale” (IA) non possiede una definizione univoca, includendo in realtà cose diverse tra loro: alcune riguardano la ricerca fondamentale nell’ambito della computazione mentre altre sono tentativi di simulazione del pensiero umano o applicazioni delle tecnologie relative a nuovi strumenti che permettono l’automazione dei processi produttivi negli ambiti più disparati, come quelli dei servizi, della manifattura, dell’agri-tech. Ci sono poi le applicazioni mirate al controllo e all’organizzazione del comportamento umano, a livello sia individuale sia collettivo.

Il Presidente emerito della Consulta del Cortile dei Gentili, Giuliano Amato, nella prefazione del volume “Intelligenza Artificiale: distingue frequenter” (Cnr Edizioni), afferma: “È bellissimo essere ‘esseri umani’, ma nell’essere degli esseri umani c’è un limite intrinseco, che nella storia si è venuto spostando ma che continua ad esserci: non possiamo giocare ad essere Dio. Voi potete credere o non credere che esista un Dio, ma questo non cambia la vostra natura di esseri limitati che hanno la responsabilità di far valere se stessi il più possibile. Questo più possibile deve essere accompagnato dalla finitezza di essere umani. Fa parte della nostra storia che più di tanto non possiamo pretendere di essere”. Da queste considerazioni nasce una domanda spontanea: è possibile farci sostituire dalla IA? Esiste un limite non superabile a questa sostituibilità? È fattibile che un essere umano si avvalga di elementi artificiali che consentano di superare le incertezze e gli errori intrinsechi alla nostra natura? Il dibattito è aperto.

Il saggio prende in considerazione le ragioni e le visioni sia del fronte laico, sia di quello spirituale, in un dibattito nutrito da idee diverse, ma che convergono su conclusioni analoghe. Le questioni etiche non riguardano i progressi compiuti nell’ambito della computazione e della simulazione del pensiero umano di natura conoscitiva, come quelli che sopraggiungono nei campi della fisica, della chimica e della biologia. Ma troviamo ambiti dell’applicazione dell’IA che sono esplicitamente contrari a principi etici, come il controllo dei comportamenti e delle idee, che rischiano di ridurre a mera finzione la libera scelta personale; che restringono fortemente le comunità e le socialità per riproporle in mondi virtuali, sconnessi dalla realtà tangibile; che spingono al massimo livello la razionalizzazione dei processi produttivi, togliendo dignità alle lavoratrici e ai lavoratori; che potrebbero imporre un modello algoritmico alle decisioni di giudici e autorità. Urgono, dunque, regole vincolanti che impediscano l’artificializzazione dell’uomo, il transumanesimo e la soggezione all’algoritmo, senza ovviamente bloccare o limitare il progresso tecnologico che può migliorare condizioni e prospettive di vita della cittadinanza. Come già sta accadendo, grazie alle tecnologie dell’IA, nei settori della medicina e della lotta all’inquinamento.

Il contributo finale del volume è di Jean-Pierre Darnis e di Carlo Maria Piovani, il suo titolo “IA e umano: uno sguardo di insieme” sintetizza con efficacia i contributi. L’autrice dell’introduzione al lavoro, Cinzia Caporale, si è assunta invece il compito di estrarre le posizioni condivise che si erano raggiunte dalle precedenti discussioni sul tema. Concludendo, spetta un compito gravoso ma fondamentale alla comunità scientifica: svolgere un ruolo guida nel decidere su cosa e come fare ricerca in quest’ambito. Valutare i rischi per le generazioni presenti e future che possono derivare dallo spingere la frontiera delle conoscenze oltre il contrasto con i valori fondamentali della persona umana. Il Documento è stato elaborato con il contributo di tutti i componenti della Consulta scientifica del Cortile dei Gentili (www.cortiledeigentili.com) ed è stato approvato il 28 ottobre 2022. Osservazioni e commenti possono essere inviati all’indirizzo di posta elettronica segreteria@cortile.va 

Titolo: Intelligenza Artificiale: distingue frequenter
Autore: Consulta Scientifica del Cortile dei Gentili
Categoria: Saggi
Editore: Cnr Edizioni
Pagine: 151