Fare ricerca? Richiede talento e determinazione
Virologa di fama internazionale, Ilaria Capua in 'I virus non aspettano', attraverso la propria esperienza, propone una riflessione sulla professione di scienziato nel nostro Paese, tra occasioni perdute ma anche capacità e potenzialità
Virologa di fama internazionale, Ilaria Capua in 'I virus non aspettano', attraverso la propria esperienza, propone una riflessione sulla professione di scienziato nel nostro Paese, tra occasioni perdute ma anche capacità e potenzialità. Ne è un esempio il suo gruppo, che in dieci anni è passato da sette a settantacinque componenti, finanziati da importanti organismi internazionali.
La Capua racconta, ad esempio, di quando, poco più che trentenne, viene mandata in Sudafrica, in un paesino della valle del Klein Karoo, come rappresentante dell'Unione Europea, per studiare la Crimean Congo Harmorrhagic Fever, una febbre emorragica letale anche per l'uomo. In laboratorio "gli operatori sono chiamati a indossare la tuta di protezione tipo scafandro per proteggersi dalla virulenza degli agenti che vengono manipolati". È, commenta "un'esperienza fantastica. Però hai una paura del diavolo. E se mi dovessi sbagliare? Se mi schizzassi qualcosa in un occhio perché il mascherone è crepato?".
In questa occasione, con il suo team, la ricercatrice mette a punto Diva (Differentiating Vaccinated from Infected Animals), il primo test che riesce a individuare e distinguere gli anticorpi indotti dal vaccino da quelli prodotti dopo il contagio del virus. Un metodo innovativo ora raccomandato da organizzazioni internazionali come la Fao per combattere l'influenza aviaria su scala globale.
Nel libro si mescolano descrizioni di convegni scientifici e narrazioni di sensazioni personali, e aneddoti come le pagine in cui parla del viaggio negli Emirati arabi in cui viene scambiata da un corpulento emiro per una segretaria al seguito della delegazione italiana o della trasferta in Messico nel corso della quale, dopo una cena in compagnia di colleghi, durante una passeggiata sulla spiaggia, cade accidentalmente nelle acque dell'oceano, rompendosi il piede, proprio alla vigilia della partenza per un importante simposio.
Capua parla del marito e di come lo ha conosciuto, della figlia di otto anni e di quanto le costi lasciarli ad ogni viaggio di lavoro: "Quando sono via le ore non passano mai. All'inizio di ogni viaggio, anche di soli tre giorni, ho la sensazione che non ce la farò mai a sopportare un altro distacco". Con il suo libro però la scienziata vuole ricordare che "Oggi per essere una ricercatrice di successo non è indispensabile immolare la propria vita di donna, la maternità o i colori e i giochi della vita, ma è possibile trovare una via di mezzo". Anche se "la ricerca non è per tutti. Per avanzare nel mondo scientifico sono necessarie alcune caratteristiche essenziali: la motivazione, la passione e la determinazione come sostegno a una mente talentuosa".
titolo: I virus non aspettano
categoria: Narrativa
autore/i: Capua Ilaria
editore: Marsilio
pagine: 180
prezzo: € 16.00