La microzonazione, per ridurre i disastri sismici
Se è vero che i fenomeni sismici non sono attualmente prevedibili, è altrettanto vero che l’Italia, per la sua storia geologica, è un paese ad alto rischio terremoto. La microzonazione sismica del territorio può ridurre potenziali disastri
L’Italia per la sua particolare posizione geografica, nella zona di convergenza tra la placca africana e quella eurasiatica, è un Paese ad alta sismicità. Per far fronte all’esigenza di coordinare tutti i soggetti che operano su queste tematiche nel territorio nazionale, nel febbraio 2015, su iniziativa del Consiglio nazionale delle ricerche - Dipartimento di scienze del sistema terra e tecnologie per l'ambiente (Dta) e dell’Istituto di geologia ambientale geoingegneria (Igag), è stato costituito il Centro per la microzonazione sismica e le sue applicazioni (CentroMs).
“Con la nascita del CentroMs il Cnr, le principali istituzioni di ricerca e le università italiane che operano nel campo hanno deciso di costituire un soggetto unico che, oltre a dare continuità alle attività intraprese in collaborazione con con le Regioni e la Presidenza del Consiglio dei ministri-Dipartimento della protezione civile, costituisca un luogo di confronto per la ricerca di settore, il supporto tecnico scientifico, la formazione e l’informazione”, spiega Paolo Messina, direttore dell’Igag-Cnr.
La nostra memoria storica è purtroppo ricca di avvenimenti catastrofici. “I terremoti vengono ancora vissuti come un’emergenza a causa di una scarsa pianificazione territoriale, della presenza di numerosi centri storici caratterizzati da edifici spesso non adeguati a sostenere le sollecitazioni sismiche nonché, nel passato, di un’insufficiente informazione ai cittadini”, continua Messina. “A oggi non possiamo prevedere i terremoti, tuttavia possiamo mitigarne gli effetti al fine di salvare vite umane, preservare il costruito, il patrimonio artistico e pianificare il nuovo”.
Al di là delle ovvie, ineludibili e primarie attività di controllo tese al rispetto delle norme edili (all'Aquila, come a San Giuliano di Puglia, il drammatico bilancio di vittime è dovuto proprio alla mancata osservanza di tali norme). “Indispensabili sono gli studi di geologia del Quaternario" aggiunge Massimiliano Moscatelli, ricercatore Igag-Cnr, "che permettono sia di caratterizzare dal punto di vista geologico e geotecnico i terreni su cui sono costruiti la maggior parte dei centri abitati, sia di individuare le faglie attive e capaci, espressione superficiale delle strutture in grado di generare i terremoti”. Lo strumento chiave in tal senso è rappresentato proprio dagli studi di microzonazione sismica, che ci permettono di individuare e cartografare, a scala comunale, aree caratterizzate da comportamento omogeneo, suddividendole in zone stabili, suscettibili di amplificazione locale del moto sismico e soggette a instabilità”.
Fonte: Paolo Messina, Istituto di geologia ambientale e geoingegneria, Roma, tel. 06/90672743 , email paolo.messina@igag.cnr.it - Massimiliano Moscatelli, Istituto di geologia ambientale e geoingegneria, Roma , email massimiliano.moscatelli@igag.cnr.it -