Nel cuore dell’alta Asia, in Nepal, esiste un angolo dai contorni leggendari: il Mustang. Chiuso agli stranieri fino al 1950 e subito dopo avamposto dei Kampa tibetani che contrastavano l’invasione cinese, secondo molti ha rappresentato il modello al quale si è ispirato James Hilton per descrivere la mitica e immaginaria Shangri-La.Una terra remota, oltre le principali cime himalayane, che lambisce il Tibet e a esso è legato da un rapporto millenario.
Qui Stefano Ardito, giornalista e scrittore di montagna e di ricerca scientifica da sempre attento ai problemi ambientali, è tornato due volte. Due viaggi per raccontare la storia di questa regione, per parlarci di una cultura fatta di tradizioni antiche e di una realtà che oggi è in profonda trasformazione. 'Mustang. Himalaya che cambia’ è dedicato a questa zona geografica d’alta quota fatta di canyon e calanchi e alle genti che la abitano; in esso l'autore partecipa alle loro storie, senza alcun folkloristico luogo comune.
Un’opera appassionante, geograficamente minuziosa, che a tratti assume il carattere di un diario di viaggio e porta in primo piano vicende solo in parte legate ai villaggi nepalesi inerpicati a 4.000 metri di quota e alle comunità tibetane che rischiano di scomparire. In realtà, infatti, Ardito racconta storie esemplari che interessano gran parte del nostro pianeta, storie di cementificazione e della globalizzazione che modifica la società e l’economia, storie di giovani che studiano nelle città e che rivendicano il loro desiderio di cambiamento, storie di inquinamento atmosferico e di mutamenti climatici.
titolo: Mustang. Himalaya che cambia
categoria: Saggi
autore/i: Ardito Stefano
editore: Alpine Studio
pagine: 156
prezzo: € 14.80