"Maestra, le volevo dire... non mi chiamo Giulio Lamburo, ma Bbbasilio Tttambruro". Una piccola bugia raccontata dal nuovo compagno di classe di Ferdinando, voce narrante de 'Il mio amico Tartattà' di Béatrice Fontanel. Una menzogna che nasconde il disagio provato dal bambino balbuziente nell'affrontare le sillabe 'difficili', che scatenano l'ilarità dei compagni.
I capelli scompigliati, le orecchie e le guance che diventano rosse per timidezza provocano risate e commenti, ma sul suo incespicare incerto i ragazzi fanno a gara per imitarlo. Così per tutti, e perfino per se stesso, Basilio diventa 'Tartattà'.
A causa del suo difetto di pronuncia, il ragazzo evita in ogni modo la lezione di teatro, dopo aver cercato inutilmente di concentrarsi sulla respirazione e aver messo in atto tutti i suggerimenti della logopedista, che non gli sono però d'aiuto nell'immediato: occorre del tempo per ottenere risultati. Intanto sul suo balbettare continuo si abbatte la cattiveria dei compagni e Tartattà si isola sempre di più.
Un giorno, dopo la fine della ricreazione, sparisce e viene ritrovato sul tetto dalla scuola. Temendo un gesto estremo tutti gli gridano di non lanciarsi e lui, senza balbettare, risponde di non averne l'intenzione: il suo unico desiderio è restare da solo e in pace.
L'episodio fa riflettere gli altri alunni, che prendono finalmente coscienza della sua sofferenza, superabile solo attraverso la comprensione. Ferdinando allora tende la mano all'amico e il legame di affetto e di stima tra loro cresce progressivamente.
Con grande sensibilità l'autrice affronta il tema dell'handicap e regala ai più giovani un testo accompagnato dalle simpatiche e originali illustrazioni di Marc Boutavant.
titolo: Il mio amico Tartattà
categoria: Ragazzi
autore/i: Fontanel Béatrice
editore: La nuova frontiera
pagine: 43
prezzo: € 12.50