La mostra “I linguaggi delle scienze del patrimonio: dal macro al micro”, allestita a Palazzo del Principe si articola su sette diverse postazioni, nelle quali potranno assistere a un trailer introduttivo, approfondire il tema attraverso il percorso espositivo e interagire tramite exhibit speciali.
“La mostra parte dalle indagini effettuate dall’alto attraverso i voli di droni, palloni sonda e immagini satellitari, fino ad arrivare all’analisi mediante microscopi ottici. Come in un progressivo avvicinamento all’opera d’arte o al sito di interesse storico-artistico, è possibile partecipare a sessioni dimostrative con tecnologie d’avanguardia quali laser scanner di ultima generazione e Gps differenziale, esplorare ambienti virtuali e testare strumenti da noi quotidianamente utilizzati”, spiega Alfonsina Pagano, dell’Istituto di scienze del patrimonio culturale (Ispc) del Cnr, che si occupa di grandi eventi. “Ispirandoci alla metodologia del learn by doing, consentiamo allo spettatore di sperimentare le attività svolte dai ricercatori, dall’investigare il suolo durante uno scavo archeologico a esplorare una vetrina olografica. Per assicurare la massima inclusività e accessibilità, abbiamo sviluppato contesti di fruizione reali e digitali che diano la possibilità anche al pubblico con ridotte capacità senso-percettive e cognitive, di vivere laddove possibile, la stessa esperienza attraverso la stimolazione multi-sensoriale”.
Due sezioni di approfondimento riguardano il manoscritto antico e le infrastrutture di ricerca, una sorta di riassunto di quanto raccontato e fruito nelle altre postazioni. "Nella prima sezione si esplorano contenuti testuali e miniati di un manoscritto del 1400 in forma digitale, mentre nella seconda un tavolo interattivo illustra i servizi offerti da E-Rihs.it (European Research Infrastructure for Heritage Science), l’infrastruttura che raggruppa organizzazioni di ricerca nazionali e internazionali nell’ambito dei beni culturali, il cui nodo italiano è coordinato dal Cnr-Ispc”, continua la ricercatrice. “Servizi e competenze vengono forniti ad aziende, università e centri di ricerca privi di know-how e attrezzature adeguate, al fine di supportare nelle loro attività di ricerca anche ‘a domicilio’, mediante laboratori mobili che mettono a disposizione strumentazione e personale direttamente in loco”.