Focus: Inversioni

Esistono le date spartiacque?

corruzione
di Alberto Guasco

La storia è un luogo complesso e contraddittorio, pieno di eventi che trascendono se stessi e segnano nuove "fini" e nuovi "inizi". Ma talvolta tale interpretazione non è storiograficamente attendibile. Come ricorda Alberto Guasco dell'Istituto di storia dell’Europa mediterranea del Cnr

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In quel processo ribollente e contraddittorio che siamo soliti chiamare storia ci sono eventi o, meglio, date particolari che - a volte immediatamente, a volte a distanza di tempo - vengono percepiti come discriminanti, in grado di determinare un cambio di scenario nella vita del mondo, o di un Paese, dividendolo un “prima” da un “dopo”. Pensiamo, ad esempio, a eventi quali lo sbarco di Cristoforo Colombo a San Salvador il 12 ottobre 1492, o alla presa della Bastiglia del 14 luglio 1789, ma anche all’attentato di Sarajevo del 28 giugno 1914, o all’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001. Sono tutti fatti che da un lato fanno parte di processi storici più generali e, dall’altro mettono in moto altri processi che finiscono per trascenderli completamente. Spesso, loro malgrado: sparando all’arciduca Francesco Ferdinando, Gavrilo Princip non aveva nessuna intenzione di trascinare l’Europa di inizio Novecento in un conflitto mondiale.

Sono dinamiche che si manifestano anche per eventi più piccoli. Pensiamo, ad esempio, al significato assunto dall’arresto di Rosa Parks il 1° dicembre 1955. Ma pensiamo, in tempi più recenti e riguardo alle vicende di casa nostra, a una data come il 17 febbraio 1992, giorno dell’arresto del direttore del Pio Albergo Trivulzio Mario Chiesa da parte della procura di Milano. La nostra memoria la considera l’avvio dell’inchiesta poi divenuta “Mani pulite”, in grado di svelare un fenomeno di corruzione (poi ribattezzato Tangentopoli). E, a seguire, di far chiudere la cosiddetta “Prima Repubblica” e di dare vita a una “Seconda Repubblica”, dai contorni temporali piuttosto incerti. Il fuoco di polemiche senza fine che, da trent’anni in qua, ha circondato e circonda questo avvenimento vanifica però il tentativo di storicizzarlo: anzi, considerata anche la sua vicinanza temporale, impedisce di fatto al passato di passare.

Con l’arresto di Chiesa si intendeva abbattere un intero sistema politico? Con buona pace di molte strumentalizzazioni, con tutta probabilità no. Eppure questo è ciò che accadde al termine del processo innescato da quel particolare evento e dopo una sequenza complessa di altri eventi particolari, che avrebbero potuto anche avere un esito diverso. Allo storico il compito di seguire gli eventi ma anche di staccarsene, spiegandoli alla luce delle dinamiche che li produssero. Per dirne alcuni: la fine della Guerra fredda e del ruolo storico dei partiti di quel tempo, il processo di unificazione europea, la crisi economica, il sorgere delle leghe e dei partiti di protesta, la disaffezione dell’elettorato, il montare di sentimenti antipolitici, il nuovo ruolo dei media, ecc. Solo così, senza ricorrere a uno schema non aderente alla realtà fatto di complotti e di capri espiatori, di eroi e di filibustieri, parlare del 17 febbraio 1992 acquista davvero un senso storico.

Fonte: Alberto Guasco, Istituto di storia dell’Europa mediterranea, e-mail: alberto.guasco@isem.cnr.it