Promossa nell'ambito del programma quadro Horizon 2020 con un finanziamento di 7,5 milioni di euro in quattro anni, la ricerca studierà gli alimenti funzionali e i prodotti farmaceutici ricavati dai composti delle alghe per contrastare questa patologia, che riguarda circa sette milioni di persone nel mondo, soprattutto nei Paesi occidentali e tra i più giovani. L'interesse dell'industria farmaceutica al loro contenuto di acidi grassi polinsaturi a elevato valore fisiologico per i loro potenziali effetti antitumorali e antiinfiammatori e la loro coltivazione economica, che necessita solamente di sole e anidrite carbonica, fanno di queste piante una nuova frontiera della ricerca sulla prevenzione e la cura dell'Ibd. Il progetto è coordinato dall'Istituto israeliano Migal e comprende 21 partner, tra cui l'Italia, che partecipa con l'azienda Solaris Biotech che realizzerà i bioreattori necessari alla sperimentazione sulle alghe.
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