Focus: I benefici dell'estate

Il cervello non va in vacanza

Cruciverba
di Rita Bugliosi

Durante la bella stagione si ha più tempo libero e la possibilità di dedicarsi ad attività, come la lettura o i cruciverba, che, oltre a divertire e rilassare, tengono in forma la mente. Ne abbiamo parlato con Federica Limongi dell'Istituto di neuroscienze

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In estate possiamo finalmente godere delle vacanze, prenderci più tempo libero e dedicarci a quelle attività che durante l'anno siamo costretti a trascurare a causa degli impegni e scadenze lavorative. Abbiamo più tempo per stare all'aria aperta e praticare sport, ma anche per dedicarci a lettura, cruciverba o giochi da tavolo che, oltre a rilassarci e divertirci, costituiscono veri e propri esercizi mentali.

“Leggere un libro ha diversi effetti positivi sul cervello. Leggere un romanzo coinvolgente aiuta a mettersi nei panni di un'altra persona, accrescendo la nostra capacità empatica anche nella vita reale”, spiega Federica Limongi dell'Istituto di neuroscienze (In) del Cnr di Padova. “Seguire la struttura di una storia – inizio, sviluppo e conclusione – aiuta invece a pensare in sequenza e accresce la capacità di attenzione. Secondo i neuroscienziati della Emor University, inoltre, leggere aumenta le connessioni tra le varie regioni cerebrali, un effetto che dura qualche giorno”.

Ragazza che legge

Non meno utili per le nostre capacità sono i cruciverba. “Con le parole crociate vengono coinvolte diverse funzioni cognitive: pensiero astratto, attenzione, nessi logici, memoria”, prosegue la ricercatrice dell'In-Cnr. “Inoltre, cimentarsi nella soluzione dello schema di un cruciverba favorisce la formazione di nuovi contatti tra i neuroni (sinapsi), come rivelano studi di risonanza magnetica. I giochi enigmistici  stimolano anche un'area speciale del cervello, quella semantica, che con l'età tende a ridursi”.

Anche i giochi da tavolo come dama, scacchi o i giochi con le carte sono stimolanti per il cervello: "Permettono di sperimentare situazioni sempre nuove e diverse, migliorano la capacità di intraprendere l'iniziativa, 'insegnano' ad adattarsi alla vittoria o alla sconfitta, procurano divertimento e benessere ai partecipanti, promuovono l'interazione sociale e lo scambio”, conclude Limongi. “In particolare, i giochi di carte come ramino, scopa, tresette stimolano la memoria visiva e l'intuizione, mentre dama o scacchi allenano le funzioni mnemoniche, l'attenzione e la concentrazione”.

Fonte: Federica Limongi, Istituto di neuroscienze, Padova, tel. 049/8217658, e-mail: federica.limongi@in.cnr.it

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