Ricercatori dell'Istituto di scienze marine (Ismar) del Cnr di Ancona in collaborazione con colleghi stranieri dell'Istituto di idrometeorologia dell'Accademia delle scienze di Tirana e dell'Istituto di biologia marina di Kotor sono stati protagonisti di un'importante missione di ricerca sull'area costiera adriatica orientale, iniziativa svolta nell'ambito del progetto Adricosm-Ext (Adriatic sea integrated coastal areas and river basin management system pilot project - extension) finanziato da Unesco-Ioc (Intergovernmental oceanographic commission) e dai 'nostri' Ministeri dell'Ambiente e degli Affari Esteri.
La missione ha riguardato in particolare lo studio della fascia meridionale orientale del Mar Adriatico, un'area caratterizzata dalla presenza di fiumi che hanno le portate maggiori di tutto l'Adriatico meridionale - tra essi i fiumi Erzen, Ishem, Mati, Drini e Buna, compresi nella fascia che si estende da Durres a Bar (Golfo di Drini) - in quanto 'portano' sia l'acqua raccolta sulle montagne dell'entroterra albanese, catena montuosa dei Balcani, sia le acque raccolte nell'area più densamente abitata dell'Albania, la città di Tirana.
Obiettivo dell'indagine, condotta per la prima volta dopo gli anni della difficile situazione socio politica dell'Albania, era quello di fornire una più ampia comprensione delle dinamiche oceanografiche di tale tratto di fascia costiera - tuttora poco conosciuta, a differenza del bacino centrale dell'Adriatico meridionale e del vicino stretto di Otranto, oggetto di numerosi studi - implementando così uno strumento di lavoro per la gestione e il monitoraggio delle coste, anche in relazione al fatto che presto entrambi i paesi saranno chiamati a stipulare specifiche norme per la gestione dell'ambiente e del territorio, orientate in particolare a tutelare le popolazioni locali che vivono e conducono attività produttive quali la pesca e il turismo lungo tali coste.
"La prima raccolta di dati si è svolta sulla nave da ricerca del Cnr 'G. Dallaporta', adeguatamente equipaggiata e alla presenza di esperti italiani, albanesi e montenegrini", afferma il responsabile della sede di Ancona dell'Ismar-Cnr Mauro Marini. "Sono stati raccolti circa 300 campioni d'acqua per le analisi chimiche dei principali costituenti disciolti e sono state eseguite particolari misure con sonda multi parametrica su 45 stazioni distribuite su 5 transetti, estesi fino a 50 chilometri dalla costa e ad essa perpendicolari: da Durres a Bar e in un transetto posto tra Brindisi e Durres".
Oltre agli innovativi risultati scientifici ottenuti, che rappresentano il coronamento di un'attivita' di ricerca che l'Ismar-Cnr persegue in queste aree dal 2002, il lavoro ha rappresentato un'importante occasione di valorizzazione della cooperazione internazionale che lega il Cnr e l'Accademia delle scienze di Albania (Asa), che ha portato anche alla costituzione di un gruppo di lavoro multi disciplinare per lo studio dei processi inerenti il mare ed il territorio della fascia costiera albanese.
Fonte: Mauro Marini, Istituto di scienze marine, Ancona, tel. 071/2078840 , email m.marini@ismar.cnr.it