Nicolo Cartiglia, ricercatore dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), è l'autore del progetto 'Ultra-Fast Silicon Detector’ (Ufsd), che mira a sviluppare un nuovo rivelatore ultra veloce basato sul silicio, capace di realizzare un’immagine a quattro dimensioni delle particelle che lo attraversano 'fotografandone’ contemporaneamente sia la posizione, sia il tempo di passaggio.
Il sensore che si intende sviluppare è simile a quelli impiegati in molti esperimenti di fisica delle particelle, ma si contraddistingue per la capacità di determinare il tempo di passaggio di una particella in modo estremamente accurato, con una risoluzione di circa dieci picosecondi. L’attività che ha portato al progetto è iniziata nel 2013, grazie alla collaborazione tra le sezioni Infn di Firenze, Torino, Trento e la Fondazione Bruno Kessler (Fbk) di Trento. Nel 2014 il progetto ha ottenuto dal ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale (Maeci) un finanziamento della durata di due anni, quale 'Progetto di grande rilevanza’ nell’ambito della 'Joint Declaration’ Italia-Usa sulla cooperazione scientifica e tecnologica. Un recente finanziamento dell'European Research Council italiano ha permesso al team di ricercatori italiani di proseguire il lavoro per cinque anni. “La possibilità di aggiungere la dimensione temporale al processo di tracciamento è fondamentale per associare correttamente le particelle che appartengono allo stesso evento, scartando quelle che invece sono passate nel rivelatore in tempi successivi” ha detto Cartiglia.
Questo nuovo tipo di tecnologia trova applicazione in contesti in cui il rivelatore debba essere molto sottile oppure molto resistente alle radiazioni, come ad esempio nell’ambito dell’adroterapia oncologica, in cui si sviluppano tecnologie di altissima precisione da impiegare in dosimetria.