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La matematica non sarà mai il mio mestiere

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di Emanuele Guerrini

Stando ai dati dell'Ocse, il 25% degli adolescenti italiani ha gravi carenze in questa materia. E anche in lettere e scienze quasi uno su cinque arranca. Ma non tutti i numeri sono scoraggianti

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Più di un ragazzo su quattro sotto i 15 anni ha gravi lacune nelle discipline scolastiche di base. In particolare, gli studenti di buona parte del mondo non se la cavano bene con le letture e con le scienze, ma la materia più ostica sembra essere la matematica. A rivelarlo è un rapporto sul rendimento scolastico, dal 2003 al 2012, dei 34 Paesi aderenti all'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse): 'Low performing students: why they fail and how to help them succeed' (Studenti con basso rendimento: perché falliscono e come possiamo aiutarli).

Per quanto riguarda l'Italia, il 25% degli studenti ha gravi deficit in matematica, il 9,5% in lettura e il 18,7% nelle scienze, dati che collocano l'Italia nella zona bassa della classifica dei Paesi avanzati. Se aggiungiamo che, tra i ragazzi insufficienti, sei  su dieci marinano la scuola e studiano quattro ore di meno a settimana rispetto ai loro coetanei stranieri, il quadro non è dei migliori.

Tuttavia qualcosa di buono c'è: l'Italia rientra infatti, con Germania, Portogallo e Russia, tra i Paesi che ha maggiormente accresciuto la preparazione dei propri giovani. Nel 2003 le insufficienze gravi rappresentavano il 13% del totale, mentre nel 2012 scendevano al 9% e, nello stesso periodo, la soglia dei ragazzi con scarse competenze matematiche e scientifiche è diminuita del 7%, mentre i carenti nella lettura sono diminuiti di quattro punti percentuali. “L'Italia ha fatto decisamente progressi, è cambiato l'intero contesto culturale“, commenta Francesco Avvisati, tra gli autori dello studio. “Anche l'introduzione di test standardizzati permette agli insegnanti di fare valutazioni secondo modelli internazionali assoluti”.

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