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Risparmio energetico, ambiente e portafogli ringraziano

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di Emanuele Guerrini

Le politiche nazionali di settore hanno evitato la produzione di circa 18 milioni di tonnellate di CO2 e con l'efficientamento energetico si potrebbe ritardare l'esaurimento delle risorse tradizionali di 30-40 anni. Il tema è stato affrontato in due incontri all'Enea

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L'indice odex, che associa all'andamento dei consumi quello congiunturale, al fine di valutare il miglioramento dell'efficienza energetica, in Italia è positivo. In testa i settori degli elettrodomestici 'bianchi', dell'acqua e del riscaldamento, mentre la maglia nera va alla Pubblica amministrazione e al comparto dei servizi. Mediamente ogni 10 anni viene prodotta un'innovazione tecnologica in grado di ridurre il consumo energetico, come ad esempio le valvole termostatiche, gli inverter e le lampade al led, anche se continuano a non mancare le proposte-truffa come il tubo tucker, che prometteva elevato risparmio di combustibile e una minore emissione di gas inquinanti. Sono alcuni temi emersi durante la giornata di formazione dal titolo 'Le nuove sfide per l'efficienza energetica, fra risparmio sulla bolletta e lotta ai cambiamenti climatici', organizzata il 6 aprile a Roma da Enea e l'Ordine dei giornalisti del Lazio.

“Il consumo energetico è proporzionato allo sviluppo umano. Noi importiamo il 78% di fonti energetiche, pari a 55 miliardi di euro e le rinnovabili non arrivano a coprire l'87% delle tradizionali”, ha detto Nino di Franco, vice direttore dell'unità tecnica efficienza energetica dell'Enea, introducendo i lavori. Grazie agli ecobonus, dal 2007 al 2014 le famiglie italiane hanno investito oltre 25 miliardi di euro nella riqualificazione energetica delle proprie abitazioni, con un indotto di 40 mila occupati in media l'anno. Inoltre, “dal 2000 al 2010 il consumo è aumentato di 15 anziché 70 mtep (mega tonnellate equivalente di petrolio), grazie al risparmio e ai comportamenti virtuosi”, ha aggiunto Alessandro Federici dell'Enea. “Le professioni legate all'efficienza energetica impattano in vari settori. Inizialmente la domanda lavorativa era di figure professionali di alto profilo, ora le competenze sono più basse e diversificate. Servono più laureati in materie scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche e di flessibilità”, ha commentato Anna Amato, anch'essa ricercatrice dell'ente.

Aprile ha visto anche un altro appuntamento in materia di efficientamento energetico: martedì 19 è stata presentata a Roma la 'Guida all'efficienza energetica negli edifici scolastici', realizzata sempre dall'Enea e dalla Struttura di missione per l'edilizia scolastica della Presidenza del consiglio dei ministri. La guida vuole essere uno strumento operativo per gli interventi di riqualificazione delle scuole e affronta i temi della diagnosi energetica, degli interventi sull'edificio e sugli impianti (con alcuni esempi di scuole efficienti in Italia) e degli strumenti finanziari a disposizione, come il fondo Kyoto del quale il ministero dell'Ambiente ha recentemente sbloccato 350 milioni di euro.

A oggi sul territorio nazionale sono presenti oltre 40 mila edifici a uso scolastico – dei quali un terzo è concentrato in 10 province – con consumi termici pari a 9,5 TWh/anno ed elettrici di 3,66 TWh/anno. All'anagrafe dell'edilizia scolastica risulta che nel 58% delle scuole sono state messe in atto misure finalizzate al risparmio energetico, installando pannelli fotovoltaici, doppi vetri e serramenti o isolando le pareti esterne e la copertura. “L'efficienza energetica nelle scuole può diventare motore di innovazione sociale, economica e ambientale, favorendo la crescita di una nuova generazione di cittadini più consapevoli e sensibili ai temi dell'energia”, ha commentato il presidente dell'Enea Federico Testa.