Ai piedi del tetto del mondo
Arricchire lo spirito ed effettuare un trekking in un luogo caratterizzato da una natura mozzafiato. Sono solo due dei tanti validi motivi che possono indurre a organizzare un viaggio in Pakistan o in Nepal, dove l'Associazione EvK2Cnr sta portando avanti da decenni progetti in collaborazione con il governo e le popolazione locali
Gli appassionati di montagna vorrebbero andare almeno una volta sulla catena che ospita alcune delle vette più alte e impegnative del mondo. Quest’anno, poi, ricorre il sessantesimo anniversario della conquista - da parte di Achille Compagnoni e Lino Lacedelli, guidati da Ardito Desio -, del K2, che, pur essendo la seconda vetta per altitudine, è a detta degli esperti, più impegnativa dell'Everest. E con il contributo dell’Associazione EvK2Cnr proprio quest’anno è diventato ufficialmente operativo il Parco più alto del pianeta, il 'Central Karakorum National Park’ (Cknp). Con l’approvazione del governo pakistano, ne sono stati riconosciuti i confini, le regole di gestione, le tasse di ingresso (10 dollari), il regolamento per i visitatori, i percorsi e i trekking.
Si compie così un sogno che ha origini lontane e italiane. Nel lontano 1954 fu proprio Desio, fondatore di EvK2Cnr, a immaginare un’area protetta in questo territorio che contiene risorse preziose come i ghiacciai del Karakorum, già esplorati dal Duca degli Abruzzi nel 1909 e fotografati da Vittorio Sella. “L'Italia 'riconquista’ il K2, possiamo dire con un termine di altri tempi, a significare la passione, l'amore e la continuità che da 100 anni contraddistingue il rapporto di esploratori, scienziati e alpinisti italiani con queste montagne e genti”, commenta Agostino Da Polenza, presidente di EvK2Cnr. “Sono 300.000 gli alberi piantati nel Cknp grazie al progetto Seed (Social, Economic, Environmental, Development) 10.000 le pecore vaccinate, 40.000 i chili di immondizia smaltiti, oltre 300 le guide formate, 150 i villaggi coinvolti nel progetto Seed e 58 i progetti di sviluppo. L'idea di un grande Parco naturale ora è realtà”.
Per chi, affascinato dagli 8.000 della Terra, al Pakistan preferisse il Nepal non resta che andare a visitare il Laboratorio osservatorio piramide, a 5.050 metri di quota sul versante nepalese del monte Everest, frutto anche in questo caso di un progetto, in collaborazione tra scienza-alpinismo e popolazioni locali con Cnr e EvK2Cnr in prima linea. Molti i progetti di ricerca in alta quota nel campo delle scienze ambientali, della medicina e fisiologia, dell’antropologia. Le imponenti montagne della catena dell’Himalaya possono essere viste anche da Nagarkoth, località a est di Kathmandu, o da un aeroplano che le sorvola, se c’è visibilità sufficiente.
Infine, per chi non volesse o potesse andare per sentieri di montagna, l’alternativa è 'perdersi’ tra i vicoli di Kathmandu. Nella capitale nepalese, si rimane disorientati e travolti dal traffico caotico e rumoroso, dalla folla 'colorata’ da odori di ogni genere, dal susseguirsi di negozi: per gli appassionati dello shopping il regno degli acquisti è Thamel. Il costo della vita è molto basso e si può cenare, in locali caratteristici, con meno di 5 euro.
Da vedere i molti templi induisti sparsi nella Valle di Kathmandu, per cogliere il sentimento religioso che attesta il saluto 'Namastè’, che significa 'onoro il divino che è in te’. Nei templi buddisti si respira un’aria gioiosa ma anche un’atmosfera di pace, scandita dal mantra 'Om Mani Padme Hum’ che echeggia ovunque, sotto gli 'occhi’ di Buddha che sovrastano gli 'stupa’ (i templi). Nelle antiche città di Bakhtapur e Patan il tempo sembra essersi fermato.
Ma, al di là delle molte attrattive turistiche, ciò che colpisce di questo paese sono i sorrisi bellissimi e spontanei dei bambini e delle persone che si incontrano per le strade, povere ma dignitose.
Rosanna Dassisti
Fonte: Agostino Da Polenza , Comitato Everest-K2-Cnr, tel. 035/3230511, email evk2cnr@evk2cnr.org