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Napoli, nuovi materiali 'nano' per  l'industria hi-tech

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di Francesca Gorini

L'Istituto di chimica e tecnologia dei polimeri del Cnr di Pozzuoli è capofila di un network di ricerca europeo che riunisce comunità scientifica e azienda dell'imballaggio alimentare, tessile e delle membrane. Obiettivo, prefigurare applicazioni innovative di materiali polimerici ‘nano'. I risultati in un workshop internazionale in programma a marzo

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Passa dal Golfo di Napoli la strada che punta alle applicazioni di materiali polimerici innovativi di dimensioni 'nano' in settori quali il packaging alimentare, le fibre tessili,  le membrane. L'Istituto di chimica e tecnologia dei polimeri (Ictp) del Cnr con sede a Pozzuoli coordina due importanti progetti di ricerca europei con l'obiettivo di mettere a fattore comune i più avanzati risultati di ricerca nel settore della nanotecnologia dei polimeri, colmare il gap tra le conoscenze scientifiche e lo stato dell'arte dell'industria e delle imprese del settore e facilitare lo scambio di competenze ed esperienze, così da favorire il trasferimento sul mercato delle tecnologie di maggiore interesse.

Da un lato c'è il progetto europeo 'Napolynet', avviato nell'ambito del settimo programma quadro Ue partecipato da quindici istituzioni di ricerca di dieci Paesi europei e finalizzato a incentivare la ricerca interdisciplinare nella caratterizzazione di nanostrutture polimeriche innovative. Dall'altro, l'azione Cost Fa0904 'Eco-sustainable food packaging based on polymer nanomaterials', orientata allo sviluppo di nuovi nanomateriali e nanotecnologie per la protezione, conservazione e distribuzione di alimenti sicuri di elevato livello qualitativo. Per entrambi il coordinatore scientifico è Clara Silvestre dell'Ictp-Cnr, impegnata insieme ai colleghi Cnr Sossio Cimmino e Donatella Duraccio nell'organizzazione di un ampio workshop internazionale dal titolo 'Safe nanostructured polymer materials: characterization and new processing technologies', che si tiene a Pozzuoli il 3 e 4 marzo, alla presenza di oltre 150 delegati provenienti da tutti i Paesi partner.

"Si tratta di un grande evento congiunto pensato per riunire e mettere a confronto tutti gli attori coinvolti in queste due complementari azioni di ricerca che hanno riscosso grande interesse anche a livello istituzionale europeo, grazie allo straordinario impatto che promettono di avere sulla vita quotidiana di milioni di persone", commenta Silvestre. "Basti pensare all'interesse che ruota intorno alla conservazione degli alimenti, relativamente ai quali è provato che l'inserimento di specifiche nanoparticelle in comuni rivestimenti di materiale polimerico migliora gli standard di qualità e protezione, creando una barriera alla diffusione di gas che impedisce all'ossigeno di permeare le pellicole di rivestimento e alterare il cibo. Il workshop intende inoltre dare visibilità a giovani ricercatori impegnati nel campo con una tavola rotonda e una sezione dove presentare i loro risultati". 

Obiettivo di entrambe le attività è contribuire alla messa a punto di tecniche sicure per la salute e l'ambiente relative all'utilizzo di nanomateriali polimerici, prima di trasferirle all'ambito produttivo. "Il progetto Napolynet", conclude Silvestre, "ha promosso la creazione di un vero e proprio laboratorio aperto dove sono riunite le migliori e più aggiornate competenze per la caratterizzazione di nanomateriali polimerici: un 'European Open Laboratory' che possa armonizzare il lavoro di ricerca svolto in tutta Europa, mettersi a disposizione di industrie e Pmi e addestrare in maniera  altamente qualificata una nuova generazione di ricercatori e tecnici in un campo di grande potenzialità applicativa".  

Fonte: Clara Silvestre , Istituto di chimica e tecnologia dei polimeri, Pozzuoli, tel. 081/8675067