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Attenti al lupo: proteggetelo

lupo
di Maria Adelaide Ranchino

I lupi suscitano reazioni diverse in chi li incontra. Molti li temono e ne hanno paura, altri invece li ritengono l'icona della “wilderness”, la natura selvaggia da proteggere. Il nostro atteggiamento nei confronti di questo animale è cambiato più volte nel corso del tempo. Nel libro “Il lupo” (Nottetempo) l'antropologo Garry Marvin ripercorre le tappe di questo rapporto, tra lupofobia e lupofilia

 

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Garry Marvin, professore di Human-Animal Studies all'Università di Roehampton a Londra, nel suo libro “Il lupo” (Nottetempo editore) approfondisce diversi aspetti legati alla figura di questi animali che da sempre suscitano “reazioni intense in chi li immagina o li incontra”. Alcuni lo temono e ne hanno paura, altri invece lo ritengono l'icona della “wilderness”. Le culture occidentali “hanno fatto del lupo l'emblema della natura selvaggia, in particolare delle sue insidie e delle sue qualità più minacciose”. Il nostro atteggiamento nei confronti di questo animale è cambiato più volte nel corso degli anni. Marvin ripercorre le tappe storiche del rapporto tra l'Homo sapiens e il Canis lupfus“Il lupo trattato in questo libro – si legge nell'introduzione – è per molti versi quello delle culture, degli immaginari e delle rappresentazioni occidentali, poiché dare spazio alla storia culturale della specie nel suo complesso servirebbe ben più di un volume. L'universalità, dunque, cede il passo alla specificità culturale e all'esplorazione dei particolari punti di contatto tra le vite dei lupi e le vite degli uomini: a una storia di lupofobia e lupicidio, ma anche di lupofilia”.

Il primo capitolo del libro è dedicato alla storia della comparsa del Canis lupus, così come lo conosciamo noi oggi, “tra 2,5 e (forse) 1,8 milioni di anni fa. Alcuni scienziati pensano che il Canis priscolatrans fosse un grosso precursore del coyote e che la diversificazione filogenetica tra lupo e coyote risalga proprio a questo periodo. Altri, invece, nonostante la piccola taglia, sono più propensi a considerare il Canis priscolatrans il vero lupo, di origine nordamericana. A partire da 400.000 anni fa questi animali si riversarono a più ondate in Nord America, attraversando i ghiacci glaciali o lo stretto di Bering quando il livello del mare consentiva la migrazione”. Si deve a Linneo, nel 1758, la denominazione Canis lupus. “Lo studioso antepose il termine canis a lupus, stabilendo un ordine in cui la specie di riferimento principale è quella del cane a cui il lupo risulta secondariamente imparentato”.

Forti, veloci e resistenti nei lunghi inseguimenti, i lupi in branco sono micidiali. “L'immagine del branco che lavora all'unisono per sfiancare, accerchiare e aggredire la preda è quella che meglio sintetizza la potenza e determinazione dei lupi durante la caccia”. I loro comportamenti sono al centro di studi scientifici perché sono molto simili a quelli umani. “Il fatto che i lupi vivano in famiglie cooperative dove anche i non genitori contribuiscono a nutrire, accudire, mantenere la disciplina e fornire protezione; legami individuali, forti e duraturi sul piano emotivo; che le coppie riproduttive siano quasi sempre monogame; che l'organizzazione sociale sia pressoché democratica e che il cibo venga acquisito in maniera cooperativa e condiviso dalla collettività”.

Eppure, la sua sorte è stata segnata dalla violenza dell'uomo, che dopo la nascita della domesticazione degli animali, iniziò a perseguitare i lupi e a demonizzarli, diffondendo una cattiva reputazione nell'immaginario culturale: dal lupo rapace del simbolismo cristiano al lupo cattivo delle favole, da Esopo a Cappuccetto rosso, fino alle leggende popolari sui licantropi, ai quali Marvin dedica gran parte del secondo capitolo. Il lupo che predava le greggi si è trasformato in un simbolo di ferocia perché distruttore del lavoro dell'uomo. Ciò ha portato alla quasi totale sparizione di questo animale da Europa, America, Russia e Giappone a causa delle campagne di sterminio perpetrate in questi Paesi proprio perché minacciavano le attività dell'uomo, più che l'uomo stesso. Solo negli ultimi decenni, grazie anche a studi scientifici sistematici e a una nuova sensibilità ecologica, ci si è accorti che il lupo era diventato una specie a rischio, questo animale ha ricominciato a essere conosciuto per quel che è e a “riguadagnare parte dei suoi spazi vitali, con campagne di ripopolamento e una graduale ricolonizzazione”.

Novantasei tavole illustrate arricchiscono l'opera di Marvin con immagini che rinforzano con chiarezza le tesi dell'autore. Chiude il volume una “Cronologia del lupo”, che raccoglie le tappe salienti della storia di questo animale dalla sua comparsa ai giorni nostri.

 

titolo: Il lupo
categoria: Ragazzi
autore/i: Marvin Garry
editore: Nottetempo
pagine: 256
prezzo: € 18.00

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