Focus: Tempo

L'utilità dell''otium'

gestione tempo libero
di Marina Landolfi

È importante dedicare i momenti liberi dal lavoro ad attività che favoriscano la crescita individuale o siano di aiuto per gli altri. Ne abbiamo parlato con Sveva Avveduto dell’Irpps-Cnr

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Il tempo libero individuale è privo di obblighi, limiti e restrizioni e si produce solo per se stessi, secondo l’accezione dell’'otium’ latino, contrapposto al 'negotium’, il lavoro, della tradizione romana. Esso concorre a costruire l’identità personale e sociale e completa l’individuo dando un senso al suo tempo, gratificandolo con le attività che più gli piacciono.

“L’Istat censisce il tempo libero definendolo come 'consumi culturali’, tra cui tv, libri, cinema, teatro e musica. Sono i giovani maschi tra i 18 e i 34 anni che vivono ancora in famiglia, i single e gli ultrasessantacinquenni ad avere più tempo libero”, evidenzia Sveva Avveduto dell’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali (Irpps) del Cnr di Roma. “Le coppie con figli tra i 25 e i 44 anni, ma soprattutto le donne, ne hanno decisamente meno. Nel 2014 è stata registrata una scarsa propensione alla lettura (41,4%), con le lettrici (48%) che superano i lettori (34,5%). Il cinema è al primo posto nelle attività svolte fuori casa (47,8%), seguito dalle visite a musei e mostre (27,9%). Teatro (18.9%) e musica leggera (18.2%) chiudono la lista delle preferenze degli italiani”.

tempo

Il tempo libero non assolve però solo alla funzione di divertimento, evasione e recupero psico-fisico, viene infatti sempre più impiegato in attività utili, che uniscono svago e apprendimento. Lo si usa, ad esempio, per ampliare o affinare le competenze personali, per assistere persone care che necessitano di cure, per fare volontariato e per dare spazio alla realizzazione di quei 'sogni nel cassetto’, che molte persone custodiscono spesso per anni prima di concretizzarli.

“Nell'impiego del tempo libero può aversi una 'socialità asociale', molte persone cioè possono trovarsi nello stesso luogo, per esempio, a fare shopping, ma di fatto essere sole. Ci sono invece molti modi, più costruttivi e produttivi di usare il tempo libero, per sé e per gli altri”, prosegue la ricercatrice. “È il tempo dedicato allo studio di una lingua straniera, utile anche per la professione, o a corsi di fotografia, oreficeria, per imparare a suonare uno strumento musicale o per fare la manutenzione della propria casa”.

Se ne può fare anche un uso sociale e di sostegno nei confronti di quanti hanno bisogno di assistenza e cure. “Si può decidere di stare vicino a genitori anziani e seguirli nelle difficoltà giornaliere o nelle malattie oppure di svolgere attività di volontariato. Un uso altruistico del tempo che regala a chi vi si dedica una ricchezza e un appagamento non inferiore a chi ne beneficia”, conclude la ricercatrice. “Utilizzare il tempo libero in maniera produttiva richiede sicuramente determinazione e impegno, spesso anche economico, ma è senz’altro un modo per sentirsi più soddisfatti”.

Fonte: Sveva Avveduto, Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali, Roma, tel. 06/492724300 , email sveva.avveduto@cnr.it -

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