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Negli ultimi due decenni, le reti di monitoraggio presenti sul territorio nazionale hanno rilevato che i valori della concentrazione di alcune sostanze - in particolare il benzene, l'anidride solforosa, il monossido di carbonio e il piombo - si mantengono nel limite rispetto agli standard di qualità dell'aria. "Un risultato positivo", commenta Nicola Pirrone, direttore dell'Istituto sull'inquinamento atmosferico (Iia) del Cnr, "che evidenzia l'importanza di conoscere i processi che regolano gli inquinanti dall'emissione alla loro trasformazione, legata anche all'interazione con gli agenti meteorologici che ne provocano la dispersione in atmosfera. Persistono tuttavia aspetti di criticità, ad esempio riguardo al valore annuale delle polveri sottili (PM10) e del diossido di azoto, ma anche del mercurio, inquinante 'emergente' la cui forma ossidata è molto dannosa, poiché viene trasferita nella catena alimentare con maggiore facilità rispetto alla forma elementare".
Allo scopo di innovare le strategie di controllo per la tutela della salute pubblica, l'Iia-Cnr ha sviluppato 'campionatori passivi' e sensori attivi per inquinanti inorganici e organici tra questi proprio il mercurio, il benzene, l'ozono e una serie di composti organici volatili che permettono di ottenere informazioni accurate e affidabili. "I campionatori passivi, dispositivi molto economici e di semplice impiego rispetto alle attuali centraline, possono essere posizionati ovunque", prosegue il direttore. "Dopo un'esposizione per un periodo che può variare da una o due settimane a uno o due mesi, questa strumentazione permette di determinare la concentrazione di numerosi inquinanti organici e inorganici presenti in tracce nell'atmosfera. I sensori per il monitoraggio del mercurio, che stiamo realizzando dalla progettazione alla messa in opera, nella forma prototipale sono attivi in tempo reale e possono essere installati su postazioni sia fisse che 'off-shore'".
Una 'stazione-base' è adibita a centro di acquisizione delle informazioni dai vari sensori posizionati sul territorio, una mini-rete collegata via Gsm che fornisce in tempo reale una 'mappa' ad alta risoluzione. "Il costo dei nuovi sensori, stimato al di sotto dei 2.000 euro, sarà sensibilmente inferiore a quello degli analizzatori attuali e fornirà un prodotto altamente competitivo sul mercato", conclude Pirrone. "La nuova filosofia di monitoraggio si basa su queste soluzioni di elevata flessibilità in direzione del continuo miglioramento della qualità dell'aria".
Viola Rita
Fonte: Nicola Pirrone, Istituto sull'inquinamento atmosferico, Monterotondo, tel. 06/90672803 , email pirrone@iia.cnr.it -