Vita Cnr

Eumelanina, biomateriale del futuro

Occhio
di Francesca Gorini

Una ricerca congiunta dell’Università di Napoli e dell'Istituto di chimica e tecnologia dei polimeri del Cnr di Pozzuoli ha analizzato due varianti sintetiche del pigmento che contribuisce a determinare il colore di pelle ed occhi 

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L’eumelanina - il tipo di melanina più abbondante nel nostro corpo, i cui livelli nell’organismo contribuiscono a determinare il colore della pelle e degli occhi -  ha proprietà tali da renderla un prezioso materiale per applicazioni tecnologiche in ambiti biomedicale, optoelettronico ed energetico. Uno studio condotto da ricercatori dell'Istituto di chimica e tecnologia dei polimeri (Ictp) del Cnr di Pozzuoli e dell'Università di Napoli ha infatti analizzato e confrontato per la prima volta due varianti sintetiche di eumelanina, dimostrando che quella dalla struttura più simile all'eumelanina naturale (ottenuta dall'acido 5,6-diidrossiindolo-2-carbossilico, Dhica) ha proprietà antiossidanti, fotoprotettive e di 'free-radical scavenger’ - cioè la capacità di disattivare radicali liberi - superiori rispetto alla variante ottenuta dal 5,6-diidrossiindolo (Dhi). La ricerca è pubblicata su 'Angewandte Chemie’.

“Oggi i polimeri 'eumelanici’ sintetici sono oggetto di studio per applicazioni tecnologiche che non includono solo il settore biomedicale, a cui siamo tradizionalmente portati ad associare la melanina: altri campi di potenziale interesse sono ad esempio l’organo-elettronica, i sistemi di captazione della luce, e ancora la realizzazione di celle solari o di dispositivi di memoria”, spiega Cosimo Carfagna, direttore dell'Ictp-Cnr. “La nostra ricerca ha per la prima volta analizzato e messo a confronto due varianti dell'eumelanina, dimostrando che le loro proprietà optoelettroniche e paramagnetiche sono nettamente differenti e che il polimero ottenuto dal Dhica è un free-radical scavenger molto più efficace dell'analogo ricavato dal Dhi. Si tratta di un risultato che marca chiaramente la strada da seguire per la realizzazione di biomateriali dalle migliori potenzialità tecnologiche”.

La ricerca è stata condotta nell’ambito del progetto Prin 'PROxi’ finanziato dal Miur e coordinato da Marco D'Ischia dell'Università 'Federico II’, mentre per Ictp-Cnr la responsabilità del progetto è stata affidata a Maria Emanuela Errico.

Fonte: Cosimo Carfagna, Istituto di chimica e tecnologia dei polimeri, Pozzuoli

Per saperne di più: ‘Atypical Structural and À-Electron Features of a Melanin Polymer That Lead to Superior Free-Radical-Scavenging Properties’, Angewandte Chemie, article first published online: 7 Oct 2013, DOI: 10.1002/ange.201305747 

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