Quali sono gli strumenti di valutazione più adeguati per la ricerca nei settori delle scienze umane e sociali? È sufficiente affidarsi a indicatori come l'impact factor o le riviste a classificazione Isi (Institute for Scientific Information)? L'argomento è stato al centro di un seminario organizzato lo scorso 4 aprile dal Dipartimento scienze umane e sociali e patrimonio culturale del Cnr, cui hanno partecipato anche esperti dell'Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca), dell'Accademia nazionale dei Lincei e della European Science Foundation, rappresentata dallo Scientific Review Group for the Humanities.
"In questo settore non sempre la pubblicazione su una rivista internazionale è la forma di codifica tipica della conoscenza prodotta", afferma il direttore del Dipartimento Riccardo Pozzo. Il tema è talmente dibattuto nella comunità scientifica che una mozione dell'Accademia nazionale dei Lincei nel 2012 ha definito "fuorvianti" gli indicatori bibliometrici internazionali, in uso in quanto "non tengono conto delle peculiarità metodologiche ed epistemologiche delle scienze umane e sociali". Ad esempio, il fatto che in questi studi non conti tanto la rapidità nella diffusione delle pubblicazioni - uno dei criteri adottati per il calcolo dell'impact factor - quanto la loro permanenza nel tempo. "Analogo discorso vale per l'elenco di riviste Isi, spesso carente nei nostri settori", continua Pozzo. "Da qui la necessità di dotarsi di diversi parametri qualitativi. Un primo obiettivo è stato raggiunto con il documento elaborato nel 2010 dal gruppo di lavoro Cnr presieduto da Luigi Labruna; tuttavia è necessario estendere il dibattito a livello internazionale. Si sta inoltre lavorando a un'anagrafe il più possibile ampia di riviste che raccolga per 'social reading' le valutazioni delle agenzie nazionali".
Notevole interesse ha suscitato il progetto di un'infrastruttura internazionale per il referaggio e la citazione di pubblicazioni e dati di ricerca (Infrastructure for Referencing and Citation of Research Data and other Scientific Content) nel quale le e-libraries nazionali già messe a punto dal Cnr e dal Cineca diventeranno le 'vetrine' dei lavori dei ricercatori italiani. "Premesso che una valutazione perfetta è difficilmente raggiungibile, la strada da percorrere sembra essere quella della complementarietà e della condivisione sinergica tra le differenti metodologie valutative", conclude il direttore del Dipartimento. "È in questa direzione che il Cnr intende impegnarsi".
Fonte: Maria Eugenia Cadeddu, Istituto per il lessico intellettuale europeo e storia delle idee, Roma, tel. 06/49917214 , email mariaeugenia.cadeddu@cnr.it