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Proteomica, lo stato dell'arte

Immagine proteomica
di Francesca Gorini

La 'redox proteomics' studia l'effetto delle reazioni ossidative sulla struttura delle proteine presenti in un organismo e nell'insorgenza di alcune patologie. Uno studio, cui ha partecipato anche l'Ispaam-Cnr di Napoli, descrive le più significative innovazioni metodologiche del settore
 

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Nelle cellule del nostro corpo e di altri organismi avvengono costantemente processi chimici che coinvolgono molecole ossidanti; queste reazioni sono alla base di processi essenziali per la vita, quali la generazione di energia, la comunicazione intracellulare o alcune risposte del sistema immunitario. Se non regolate da opportuni meccanismi endogeni di controllo normalmente presenti, tuttavia, tali reazioni possono portare a diffuse alterazioni delle proprietà strutturali e funzionali delle proteine presenti, con evidenti danni a livello cellulare e fisiologico. Ne sono esempio alcune patologie neurodegenerative, cardiovascolari, renali, il diabete o alcuni processi legati all'invecchiamento. In questo ambito di indagine si inserisce la 'redox protemics', branca della proteomica, oggi in grado di fornire importanti informazioni sulla natura delle modificazioni indotte da 'stress ossidativi'.

 "La proteomica è un complesso campo di ricerca che studia le proteine su base olistica, così come presenti in un tessuto o in un fluido biologico, determinandone la natura, la quantità e le modificazioni presenti", spiega Andrea Scaloni dell'Istituto per il sistema di produzione animale in ambiente mediterraneo (Ispaam) del Cnr di Napoli. "In particolare, la 'redox proteomics' si occupa dello studio delle modificazioni indotte da agenti ossidanti, individuando eventuali correlazioni con l'alterazione dello stato fisiologico di un organismo, fino all'insorgenza di malattie, per comprendere se ci sia una relazione tra tali modificazioni e la comparsa della patologia".

A fare il punto sullo stato dell'arte della ricerca in questo settore è uno studio pubblicato su 'Chemical Reviews', e condotto da ricercatori del Laboratorio di proteomica e spettrometria di massa dell'Ispaam-Cnr di Napoli, insieme con colleghi dell'Università di Milano e dell'Istituto Scientifico S. Raffaele.

"La ricerca descrive le più significative innovazioni tecnologiche e metodologiche introdotte in questo campo negli ultimi 10 anni, a fronte della vasta esperienza maturata dai gruppi italiani. I risultati sono stati ottenuti grazie alle innovazioni introdotte nelle tecnologie di intrappolamento molecolare, cromatografia, elettroforesi e spettrometria di massa oggi impiegate nell'analisi di specie proteiche", prosegue il ricercatore. "L'obiettivo è definire possibili relazioni causa-effetto tra modificazioni ossidative delle proteine, condizioni di stress ambientale e/o patologie, evidenziando al tempo stesso reazioni associate al normale funzionamento della cellula. Da questa risposta dipende lo sviluppo di terapie innovative su base molecolare".

Fonte: Andrea Scaloni, Istituto produzione per il sistema animale in ambiente mediterraneo del Cnr, tel. 081/5966006 , email andrea.scaloni@ispaam.cnr.it