Secondo il Wwc, l'acqua potabile manca oggi a circa un miliardo di persone e nei prossimi 40 anni a oltre tre miliardi di persone; l'Onu ha messo in agenda per il 2030 lo studio di un sistema equo e sostenibile mentre la Comunità europea, chiede ai Paesi membri una maggiore attenzione nelle politiche relative. L'Italia, al sesto posto per disponibilità di acqua, ne consuma (dati Food Sustainability Index Fsi) in media 6 litri al giorno pro capite, il 25% in più rispetto alla media europea e il 66% rispetto a quella mondiale.
“L'acqua deve essere gestita con responsabilità anche nella vita quotidiana di ogni cittadino, attraverso accorgimenti che ne limitino gli sprechi: dall'installazione di rubinetti a flusso ridotto o di soffioni o aeratori per rubinetti, che fanno risparmiare fino al 30% e sono in grado di mantenere la pressione iniziale di erogazione”, afferma Vito Uricchio dell'Istituto delle ricerche sulle acque (Irsa) del Cnr. Con altri semplici comportamenti si possono limitare gli sprechi: fare la doccia invece del bagno, usare solo l'acqua necessaria quando si lavano alimenti e piatti; usare l'acqua piovana per innaffiare le piante o per altri usi non alimentari o igienici, usare lavatrice e lavastoviglie sempre a pieno carico.
Anche in ambito domestico si può beneficiare dell'innovazione tecnologica. “Le smart technologies forniscono sensori per monitorare i consumi e individuare perdite, anche attraverso App, sistemi di elettrovalvole, pompe e schede elettroniche che possono evitare sprechi. L'innovazione potrà aiutarci, ma l'importante è la sostenibilità nelle scelte di tutti i giorni”, conclude Uricchio.