Un gruppo di ricercatori degli osservatori dell'Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) di Arcetri, Bologna, Catania, Padova e Palermo, ha condotto l'analisi spettroscopica di un campione di 1.085 stelle appartenenti alla regione della Carena, nello specifico gli ammassi Trumpler 14 e 16, usando dati provenienti dalla Gaia-Eso Survey.
La Nebulosa della Carena è un oggetto celeste che prende il nome dall'omonima costellazione, è visibile anche a occhio nudo nel cielo dell'emisfero australe ed è uno degli esempi più noti di regione di formazione stellare massiva, dopo Cygnus Ob2, la più vicina a noi. Dalle sue nubi si è formata una ricca popolazione stellare che a oggi registra più di 14.000 stelle già identificate, incluse alcune di quelle più massive conosciute. Nella Via Lattea tali regioni hanno tipicamente una produzione limitata, anche se esistono regioni di formazione stellare più produttive che generano decine di migliaia di stelle di piccola massa e qualche stella più massiccia.