Università ed Enti

Carena: analizzate oltre mille stelle

spazio
di Marina Landolfi

I ricercatori dell'Istituto nazionale di astrofisica degli osservatori di Arcetri, Bologna, Catania, Padova e Palermo, coordinati da Francesco Damiani, hanno analizzato per la prima volta un campione di stelle appartenenti alla nebulosa dell'omonima costellazione. La ricerca è stata pubblicata su 'Astronomy & Astrophysics

Pubblicato il

Un gruppo di ricercatori degli osservatori dell'Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) di Arcetri, Bologna, Catania, Padova e Palermo, ha condotto l'analisi spettroscopica di un campione di 1.085 stelle appartenenti alla regione della Carena, nello specifico gli ammassi Trumpler 14 e 16, usando dati provenienti dalla Gaia-Eso Survey.

La Nebulosa della Carena è un oggetto celeste che prende il nome dall'omonima costellazione, è visibile anche a occhio nudo nel cielo dell'emisfero australe ed è uno degli esempi più noti di regione di formazione stellare massiva, dopo Cygnus Ob2, la più vicina a noi. Dalle sue nubi si è formata una ricca popolazione stellare che a oggi registra più di 14.000 stelle già identificate, incluse alcune di quelle più massive conosciute. Nella Via Lattea tali regioni hanno tipicamente una produzione limitata, anche se esistono regioni di formazione stellare più produttive che generano decine di migliaia di stelle di piccola massa e qualche stella più massiccia.

spazio

Lo studio ha permesso l'identificazione di 286 nuovi membri, l'analisi dettagliata della nebulosa, delle stelle associate alla regione e della cronologia con cui è avvenuto il processo di formazione stellare. Inoltre, sono stati presentati anche i dati relativi alla velocità delle stelle studiate, che hanno sottolineato come quelle più vecchie di tre milioni di anni ruotano più lentamente di quelle più giovani.

La ricerca è stato guidata da Francesco Damiani dell'Inaf di Palermo e pubblicata su 'Astronomy & Astrophysics'.

Tematiche
Argomenti