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Dai tecnosauri informatici ai computer quantistici

di Lorenzo del Pace

Darwin ci ha aperto gli occhi su come la natura trasformi senza sosta il vivente, adattandolo, attraverso l'evoluzione, all'ambiente circostante e permettendogli di prosperare.

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Un processo simile si palesa anche nell'opera dell'ingegno umano: i nostri prodotti, le nostre tecnologie subiscono continuamente l'impatto dell'ambiente, e gli uomini che fanno ricerca sono al continuo inseguimento di modi per innovarli, migliorarli e renderli più adatti a un ambiente speciale: il nostro. Non è la natura la forza propulsiva di quest'evoluzione, ma i nostri bisogni e le nostre aspettative. Ciò nonostante, il processo prosegue senza sosta. In pochi settori l'evoluzione è più apprezzabile che in campo informatico, in cui rivoluzioni si susseguono l'un l'altra, con "speciazioni" vere e proprie che vedono la nascita di nuovi apparecchi e vere e proprie fusioni tra popolazioni di strumenti diversi che danno vita a classi interamente nuove di oggetti. Nel campo del calcolo in particolare, la lotta tra i prodotti esistenti e la spinta evolutiva è davvero senza quartiere e l'evoluzione rapidissima: adesso, si profila lo scontro tra due specie di calcolatori, quelli quantistici del futuro, che sfruttano le proprietà più esotiche e controintuitive della materia, e gli attuali eredi delle note leggi dell'elettronica. "Vediamo alla distanza l'estinzione dei moderni tecnosauri informatici", dice Filippo Troiani dell'Istituto nazionale di fisica della materia (Infm) del Cnr, "e una nuova specie di elaboratori incredibilmente più performanti si delinea all'orizzonte, sempre in modo un po' più netto dopo ogni piccola conquista degli scienziati". Troiani, che lavora al laboratorio S3 di Infm-Cnr nel gruppo di Marco Affronte, è con lui uno degli autori di un recente lavoro pubblicato su 'Nature Nanotechnology' che dà consistenza pratica agli studi sul calcolo quantistico basato sui nanomagneti molecolari.

Fonte: Filippo Troiani, Istituto nazionale di fisica della materia del Cnr, Modena, tel. 059/2055751, email filippo.troiani@unimore.it

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