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Cnr e 'Libera', per un mondo più sostenibile

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di Francesca Gorini

La comunità scientifica dell’Area di ricerca del Cnr di Bologna ha incontrato Don Ciotti, presidente dell’Associazione contro tutte le mafie. L'appuntamento è stato organizzato per individuare spunti di collaborazione

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“Mi sento un pesce fuor d’acqua!”. Così il Presidente di 'Libera’ Don Ciotti si è inizialmente rivolto ai numerosi ricercatori del Cnr e dell'Inaf di Bologna, che hanno partecipato a 'I 100 passi della ricerca per uno sviluppo responsabile e sostenibile’. L’evento è stato organizzato lo scorso 28 aprile presso l’Area della ricerca del Cnr del capoluogo emiliano, nell'ambito delle iniziative in occasione della 'XX giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie'. Ma sono bastati pochi minuti per individuare i punti che avvicinano l'Ente di ricerca e l'associazione di lotta contro tutte le mafie, come molte sono le 'convergenze’ di idee e obiettivi.

“L’idea di presentarsi a Don Ciotti è nata dai molti ricercatori dell’Area che sono coinvolti nel sostegno a 'Libera’, nella consapevolezza che i principi che ispirano l’Associazione sono gli stessi alla base del nostro lavoro quotidiano: anche chi fa ricerca, infatti, opera per costruire una società più sostenibile”, spiega Giorgio Lulli dell’Istituto per la microelettronica e microsistemi del Cnr. “Come cittadini, oltre che operatori della conoscenza, la questione della legalità riguarda tutti noi; questo ci ha portato a riflettere sulla responsabilità del nostro lavoro nei confronti della collettività”.

L’incontro è stato l’occasione per presentare attività e competenze dei vari Istituti riuniti nell’Area bolognese, con l’obiettivo di individuare spunti e temi di collaborazione. Gli esempi sono molteplici, basti pensare alle sfide ambientali o a quanto ruota attorno alla produzione e valorizzazione di cibo sostenibile. “Abbiamo offerto il nostro supporto al recupero dei tanti territori 'liberati’ dalle mafie, che potrebbero essere oggetto di sperimentazione di nuovi modelli agricoli o di gestione del territorio", aggiunge Lulli. “Lo stesso concetto di 'sostenibilità’, è ormai presente in molti dei progetti a cui i ricercatori partecipano”. Ma la collaborazione può essere ancora più ampia negli ambiti legale e sociale.

L’incontro di Bologna ha rappresentato una prima occasione di confronto, con l’auspicio che l’intera comunità dell’Ente voglia essere coinvolta. 

Fonte: Giorgio Lulli, Istituto per la microelettronica e microsistemi, Bologna, tel. 051/6399145 , email lulli@bo.imm.cnr.it