Con l'installazione di quattro centraline sparse sul territorio regionale, entra nel vivo l'attività di 'Supersito', progetto avviato nel 2010 dalla Regione Emilia-Romagna e dall'Arpa (Agenzia regionale prevenzione e ambiente) con la collaborazione del Cnr e di altre istituzioni nazionali e internazionali. Il progetto si pone l'obiettivo di migliorare le conoscenze relative agli aspetti ambientali e sanitari del particolato fine (polveri con diametro compreso tra 1 e 2,5 micron) e ultrafine (di dimensioni inferiori) presenti nell'atmosfera, in ambienti indoor e outdoor.
Delle quattro stazioni attivate tra le aree urbane e rurali del capoluogo emiliano, le città di Parma e Rimini, una è collocata presso l'Area di ricerca del Cnr di Bologna. Le misurazioni integreranno i dati ambientali quotidianamente registrati dalla rete regionale di monitoraggio dell'inquinamento atmosferico, rendendo così disponibili i dettagli di alcuni parametri chimici, fisici e tossicologici che normalmente non vengono analizzati. I dati verranno quindi integrati con quelli provenienti dalla stazione Isac-Cnr 'O. Vittori' del Monte Cimone, nell'Appennino modenese.
"La peculiarità del progetto risiede nel cercare le possibili connessioni tra i dati ambientali e quelli di tipo sanitario ed epidemiologico", spiega Maria Cristina Facchini dell'Isac-Cnr, responsabile del progetto per l'Ente. "È infatti nota da tempo la correlazione tra le concentrazioni di particolato presenti in aria e l'incidenza di alcune patologie, mentre è poco chiaro il ruolo giocato dalle specifiche componenti del particolato. La maggiore conoscenza permetterà anche migliori valutazioni delle decisioni da prendere relativamente alla tutela della qualità dell'aria, al rispetto della normativa europea in materia e per tutelare la salute dei cittadini".