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Autismo: 'Si do re mi' per educare al movimento

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di Francesca

È il nome del progetto dell’Isti-Cnr di Pisa che stimola il livello di interazione dei bambini affetti da questo disturbo attraverso il controllo di suoni e musica generati dai loro stessi gesti 

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Sono stati presentati a Roma lo scorso febbraio, nell’ambito del convegno 'Tecnologie a sostegno delle persone con disturbi dello spettro autistico’, i risultati del progetto 'Si do re mi’, iniziativa finanziata dalla Fondazione Telecom Italia nell’ambito delle azioni orientate ai disagi della comunicazione. Coordinato da un team di ricercatori del laboratorio Segnali e immagini dell’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione (Isti) del Cnr di Pisa, il progetto ha indagato nuovi approcci al trattamento del disturbo autistico lavorando sull’elaborazione di segnali sonori generati dai gesti di un campione di bambini affetti da questo disturbo.

“Abbiamo realizzato un innovativo dispositivo informatico che, tramite una rete di sensori, permette di rilevare i movimenti del corpo e di tradurli in suoni e musica”, spiega il responsabile del progetto Ovidio Salvetti dell’Isti-Cnr. “L’obiettivo è fare in modo che il bambino, muovendosi liberamente davanti al dispositivo sotto la guida di un familiare o di un operatore, produca e controlli in tempo reale i suoni da lui stesso generati e, attraverso questo gioco, migliori il livello di interazione con il mondo che lo circonda”.

Il feedback acustico ha una duplice finalità: tenere alta l'interazione dei bambini e permettere a medici e specialisti di monitorare, raccogliere e analizzare i dati provenienti dai vari dispositivi per finalità diagnostiche. “Aumentare la conoscenza nel campo dell’elaborazione del segnale e della decodifica di immagini e informazioni sensoriali è una delle principali competenze del nostro laboratorio e può trovare applicazione nei settori più diversi”, aggiunge il collega di istituto Massimo Magrini.

Un primo prototipo di Si do re mi è stato oggetto di una sperimentazione presso l’Istituto comprensivo Massarosa 1 di Lucca; le successive implementazioni, messe a punto nell’ambito del progetto, hanno permesso di installare i dispositivi direttamente nelle case e proseguire così, anche nelle abitazioni, il percorso riabilitativo dei piccoli pazienti. La presentazione dei risultati è stata accompagnata da interventi su altri due progetti di ricerca promossi dalla Fondazione Telecom Italia sullo stesso tema: 'La tecnologia fa breccia’ e 'Allert’, che condividono l’obiettivo di favorire l’inclusione sociale dei soggetti autistici e delle loro famiglie tramite specifici software utilizzabili via smartphone.

Fonte: Francesca Pardini, Istituto di scienza e tecnologie dell'informazione "Alessandro Faedo", Pisa, tel. 050/3153146 , email Francesca.Pardini@isti.cnr.it 

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