Negli ultimi decenni, viviamo in un mondo digitalmente connesso dove è possibile accedere in tempo reale a una enorme quantità di informazioni. Come scrivono il fisico Saul Perlmutter, il filosofo John Campbell e lo psicologo Robert MacCoun nell’introduzione del saggio "Trovare un senso in un mondo senza senso" (Apogeo) “Basta un clic per scoprire qualcosa che ci incuriosisce”. Nel libro, i tre autori si propongono di aiutare il lettore a capire come selezionare e valutare correttamente queste informazioni.
Oggi, è difficile distinguere ciò che è utile tra una miriade di dati tecnici, specializzati, spesso contraddittori o influenzati da pregiudizi, con esperti che si trovano in disaccordo tra loro. Per affrontare questa sfida, un fisico, un filosofo e uno psicologo lavorano da quasi dieci anni insieme per sviluppare un progetto educativo che aiuti gli studenti a imparare e pensare in modo critico. Questo progetto ha dato vita a un corso multidisciplinare sulle “Grandi Idee” all'Università della California, a Berkeley. John, il filosofo, cerca di esplorare come le domande che ci preoccupano oggi siano state affrontate in passato, provando a comprendere le prospettive di chi non è scienziato. Robert, lo psicologo sociale, analizza come le persone reagiscono e si comportano in base alle informazioni che ricevono. Saul, fisico che ha collaborato con scienziati di diverse discipline, cerca di umanizzare il mondo scientifico, rendendo comprensibili le idee che gli scienziati desiderano comunicare. “Insieme, abbiamo cercato di rendere piacevole l'introduzione al pensiero scientifico”, affermano.
Uno dei principali interrogativi che gli autori pongono è: perché oggi sembriamo incapaci di utilizzare gli strumenti intellettuali che in passato ci hanno aiutato? Una delle risposte è che la scienza stessa produce, talvolta, informazioni troppo tecniche, confuse o contraddittorie, che finiscono per disorientare e persino irritare il pubblico. Inoltre, i risultati scientifici non sempre soddisfano le aspettative della società, e a volte hanno effetti collaterali sociali, politici o ambientali. Per questi motivi, la scienza è diventata uno dei principali temi di polarizzazione. Nonostante ciò, la scienza è anche fonte di intuizioni straordinarie, che hanno permesso di rispondere a domande fondamentali per l’umanità e di ottenere risultati che hanno trasformato la nostra vita. Molti dei problemi che affrontiamo oggi, sia nella vita personale, che in quella professionale o politica, richiedono di confrontarsi con informazioni tecniche, e questo libro offre strumenti per interpretarle correttamente.
Il testo si sviluppa in diverse sezioni: la prima esplora la cultura e gli strumenti della scienza, concentrandosi sulla capacità di costruire una fiducia condivisa nella realtà che guidi i nostri processi decisionali. La seconda parte offre gli strumenti del pensiero probabilistico, ossia la capacità di analizzare situazioni incerte per prendere decisioni in un mondo pieno di incertezze. Nella terza parte, gli autori parlano dell'approccio “si può fare”, che il pensiero scientifico suggerisce quando affrontiamo problemi complessi. La quarta parte si concentra sulle molteplici trappole cognitive in cui possiamo incorrere e su come evitarle, aiutandoci a fare scelte più razionali.
Per concludere, il volume riflette sulla necessità di affrontare i problemi sociali e scientifici in modo razionale, riconoscendo che la polarizzazione del dibattito rende difficile il dialogo. Per trovare soluzioni comuni, è fondamentale accettare che i nostri pensieri possano contenere errori e che la varietà di punti di vista contrastanti sia essenziale per correggerli e arrivare a conoscenze condivise.
Titolo: Trovare un senso in un mondo senza senso
Categoria: Saggi
Autore: Saul Perlmutter, John Campbell, Robert MacCoun
Editore: Apogeo
Pagine: 288
Prezzo: 25,00