Focus: Il cielo

Non siamo figli delle stelle

raffigurazione gallina
di Emanuele Guerrini

L'astrologia ha origini antiche, ma se in passato godeva di credibilità scientifica grazie alla vicinanza con l'astronomia, in epoca moderna è divenuto chiaro che si tratta solo di una credenza popolare. Sono tuttavia ancora in molti ad affidarsi agli oroscopi. Ne abbiamo parlato con Gilberto Corbellini, direttore del Dipartimento di scienze umane e sociali, patrimonio culturale del Cnr

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C'è chi crede che per conoscere il futuro basti guardare il cielo. Le persone affascinate dall'astrologia ritengono che la posizione dei pianeti al momento del parto, ad esempio, influenzi l'indole del bambino. Altri invece dicono di leggere l'oroscopo solo per curiosità, senza lasciarsi condizionare, mentre molti pensano che sia solo un cumulo di sciocchezze. Ma una cosa è certa: l'astrologia non è una scienza. “È una pseudoscienza, un'antica superstizione per cui si riteneva possibile predire il futuro e i destini umani sulla base dei movimenti degli astri”, spiega Gilberto Corbellini, direttore del Dipartimento di scienze umane e sociali, patrimonio culturale (Dsu) del Consiglio nazionale delle ricerche.

Per millenni l'uomo ha osservato i cicli celesti per calendarizzare i cambiamenti stagionali, organizzare la caccia e l'agricoltura o leggere messaggi divini. Queste osservazioni, sotto la quinta dinastia della Mesopotamia (1950-1651 a.C.), dove si praticava l'interpretazione delle stelle, hanno dato vita alle conoscenze astronomiche, che sono rimaste agganciate all'astrologia fino alla rivoluzione scientifica del 1600. “I fondatori della moderna astronomia come Tycho Brahe, Johannes Kepler e Galileo Galilei erano astrologi di corte, ma l'abbandono del geocentrismo, la teoria che poneva la Terra al centro dell'universo, ha minato anche la credibilità dell'astrologia”, aggiunge Corbellini. “L'astrologia antica aveva un senso, perché tante cose non si capivano. Dal XVII secolo apparve chiaro che non aveva nulla a che fare con la scienza. Oggi è una sorta di placebo culturale che distorce la realtà, deresponsabilizza e calma l'ansia del futuro”.

oroscopo

Peraltro, non esiste una sola astrologia. “Quella cinese è del primo millennio, mentre gli oroscopi sono una sintesi delle astrologie ellenistica e babilonese e si diffondono nell'antica Grecia e a Roma”, conclude Corbellini. “Dopo la conquista musulmana di Alessandria nel 641, i testi ellenistici vengono tradotti in arabo e latino, arrivando nel XII secolo in Europa. Un elenco non completo delle diverse forme di astrologia si può trovare su Wikipedia, che identifica oltre 30 fra sistemi astrologici esoterici, tradizioni astrologiche del passato che continuano a essere praticate e dottrine inventate di recente”. Sembra comunque che nell'era di internet, dove l'informazione non è più mediata come prima, l'astrologia stia lasciando il passo ad altre credenze. Come racconta Anna Meldolesi sul Corriere della Sera, stando ad un sondaggio britannico, solo il 16% degli intervistati confida nell'astrologia mentre la metà del campione ha dichiarato di credere nel karma, una variante orientale del destino secondo la quale ciò che ci capita è, in fondo, quello che ci meritiamo.

Fonte: Gilberto Corbellini, Dipartimento di scienze umane e sociali e patrimonio culturale del Cnr, Roma, tel. 06/49932657 , email direttore.dsu@cnr.it -