Sono molti i motivi per i quali ancora oggi è bene conoscere e studiare Guglielmo Marconi a un secolo di distanza dai suoi esperimenti: nel 1924 la prima trasmissione della voce umana fra l'Inghilterra e l'Australia, nel 1930 il segnale lanciato tra il panfilo Elettra ancorato a Genova e Sidney. Ma tutto comincia nel 1895 con il campanello che trilla e il colpo di fucile che risuona nel silenzio di Villa Grifone, sulle colline di Pontecchio, vicino a Bologna.
La storia della radio, sia come broadcasting sia come “telegrafia senza fili”, è globale quanto poche altre, ma ciascuna nazione svilupperà una propria via. Andrea Sangiovanni la racconta nel libro “Radiodays” (Il Mulino) focalizzandola in Italia: va dalle prime prove alla radio fascista, dai cavi al web. Una vicenda che si correla a quella del nostro Paese, della sua identità, tra parole e musica, fino alla rivoluzione digitale. Oggi la radio si ascolta in poadcast, in streaming, attraverso il cellulare o l’autoradio, evolve, muta ma resta profondamente interconnessa con la cultura e l’immaginario collettivi.
Purtroppo meno legata ai consumi mediali e informativi di oggi appare la “Storia illustrata del giornalismo italiano” (Pacini Editore), raccontata da Giancarlo Tartaglia, già direttore della Federazione nazionale della stampa italiana, in un saggio che parte con il passaggio dal fascismo alla democrazia, tra guerra e pace, monarchia e repubblica. I giornali cartacei e i giornalisti sono stati senz’altro protagonisti della trasformazione economica, sociale e politica italiana dalla metà del secolo scorso, ma il ruolo e la rilevanza della stampa come perno della democrazia appaiono oggi fortemente messi in crisi dall’infodemia e dall’entropia dei pacchetti informativi.
Titolo: Radiodays
Categoria: Saggi
Autore: Andrea Sangiovanni
Editore: Il Mulino
Pagine: 223
Prezzo: 16,00
Titolo: Storia illustrata del giornalismo italiano
Categoria: Saggi
Autore: Giancarlo Tartaglia
Editore: Pacini Editore
Pagine: 207
Prezzo: 20,00
