Il 6 ottobre 2024 si festeggeranno i 100 anni dalla prima trasmissione radiofonica italiana, ormai parte integrante del nostro quotidiano. Ma parlare della storia della radio non può prescindere dal raccontare di come Guglielmo Marconi sviluppò le basi da cui poi sorse la radiofonia a onde elettromagnetiche, a partire dai suoi primi esperimenti e dal successivo sviluppo della telegrafia senza fili. Ne ripercorriamo la storia scientifica con il contributo di Paolo Ravazzani, direttore dell’Istituto di elettronica e di ingegneria dell’informazione e delle telecomunicazioni del Cnr
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È Bologna la città da cui parte il viaggio di Guglielmo Marconi e in cui l’autore del libro “Marconi” (Hoepli), Marc Raboy, professore emerito di Comunicazione e New Media al Department of Art History and Communication Studies della McGill University, Montreal, si reca prima di pubblicare il volume
Ci sono molte ragioni di attualità e fascino per le quali è giusto continuare a studiare e conoscere Guglielmo Marconi a un secolo di distanza dai suoi esperimenti. Meno legata ai consumi mediali e informativi odierni appare la storia del giornalismo italiano
Compie trent'anni Radio3Scienza, andata in onda a partire dal 7 ottobre 1991 su Radio3 con il nome originariamente di Palomar.
Voce storica della radiofonia, conduttore di “Radio anch'io”, il giornalista dal 9 settembre prenderà il posto di Corrado Augias alla conduzione di “Quante storie”, il programma di libri di Rai Tre. “Ruolo non facile, lo so, cercheremo di puntare sui saggi che consentono di animare dibattiti di attualità. Tecnologia e scienza avranno quindi uno spazio fondamentale”
Giorgio Zanchini, conduttore Rai che ha vissuto il passaggio dall'analogico al digitale, evidenzia la duttilità straordinaria del mezzo radiofonico nell'epoca del wireless, che è peraltro il fondamento tecnologico su cui tale medium si basa
Il telegrafo senza fili ha trasformato radicalmente le modalità di comunicazione tra le persone. La rivoluzione marconiana è ancora in corso e con il 5G e le sue applicazioni apre la porta a un mondo sempre più connesso, ma anche a scenari incerti. Ne abbiamo parlato con Domenico Laforenza, direttore dell'Istituto di informatica e telematica del Cnr