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Musica dal cosmo

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di Patrizio Mignano

Massimiliano Razzano, professore di fisica all'Università di Pisa e giornalista scientifico, nel libro “Ascoltare il cosmo” dedica alcuni capitoli ai cosiddetti “messaggeri”, così li definisce l'autore nel suo volume, attraverso i quali ci arrivano notizie dal cosmo; ed essi sono i fotoni, neutrini e onde gravitazionali

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“L'universo ci affascina da sempre. Quante volte ci è capitato di rimanere con il naso all'insù ad ammirare il cielo puntinato di stelle che ci riempie di un senso di stupore e di vertigine ancestrale, quasi magico. Immersi nel buio della notte, viviamo infatti lo stesso sentimento di meraviglia provato dai nostri antenati”, afferma Massimiliano Razzano, fisico e divulgatore scientifico, in “Ascoltare il cosmo”.

Da quei tempi remoti l'umanità ha fatto passi da gigante, sviluppando il metodo scientifico e costruendo strumenti sempre più sofisticati per studiare il cielo. Quella che era iniziata come una gara di sopravvivenza è diventata un'impresa intellettuale collettiva, per indagare com'è fatto l'universo, qual'è la sua origine e quale sarà il suo destino. Grazie ai telescopi, gli scienziati hanno spinto lo sguardo ben oltre i confini del sistema solare, mostrandoci un cosmo a noi invisibile, ricco di corpi celesti che emettono onde radio, luce ultravioletta o raggi X, tutti “parenti stretti” della luce visibile.  Ma la luce è solo uno dei possibili “messaggeri”. Dal cosmo arrivano anche i neutrini, particelle subatomiche neutre che interagiscono pochissimo con la materia e che attraversano gli abissi dello spazio come fantasmi. “I neutrini prodotti al centro di una stella possono attraversarla come se fosse trasparente, portandoci cosi notizie “fresche” di che cosa succede nelle regioni più inaccessibili del cosmo, come nel centro del Sole o di altre stelle”, aggiunge Razzano.

Una nuova rivoluzione è arrivata, però, con la scoperta delle onde gravitazionali, che ci raccontano come è distribuita la massa delle sorgenti cosmiche e come sono fatti i campi gravitazionali. “Studiare l'universo guardando solo la luce raccolta dai telescopi è più o meno come guardare un film con il volume azzerato. Senza l'audio riusciamo a capire a grandi linee lo sviluppo della trama, ma ci perdiamo molti aspetti dello spettacolo. Con le onde gravitazionali abbiamo potuto alzare il volume per sentire la voce dei personaggi, la colonna sonora, e goderci davvero il film dell'universo. Immaginando di essere in una stanza buia piena di strumenti musicali. Pur non vedendoli direttamente, ci basterà sentirli suonare per capire se c'è un pianoforte, un violino o una tromba. Analogamente, grazie alle onde gravitazionali riusciamo a studiare corpi celesti che non emettono luce, come i buchi neri, mostruosi quanto affascinanti inquilini dell'universo. Ovviamente nello spazio i suoni non si propagano, ma questa analogia rende bene l'idea e ci fa capire un altro vantaggio dell'approccio multimessaggero. Tutto ciò che dobbiamo fare è ascoltare l'universo e le meravigliose storie che ha da raccontarci”.

titolo: Ascoltare il cosmo
categoria: Saggi
autore/i: Razzano Massimiliano
editore: Carocci
pagine: 184
prezzo: € 16.00

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