È un discorso di fine anno molto particolare quello che Moriguchi Yuko, professoressa di scienze in una scuola media giapponese, fa ai suoi alunni. La protagonista di ‘Confessione', comunica ai ragazzi che lascerà la cattedra in seguito alla sofferenza per la morte della figlia di quattro anni, Manami, avvenuta nella piscina dello stesso istituto. La docente rivela però che non si è trattato di un incidente come dichiarato dalla polizia: la piccola è stata uccisa e i colpevoli dell'omicidio sono due studenti della sua classe. La donna non svela i nomi degli assassini, ma li rende riconoscibili ai compagni senza denunciarli: ha escogitato per loro una vendetta ben più atroce della punizione che la legge nipponica avrebbe riservato ai due minorenni: ha iniettato sangue contagiato dal virus dell'Aids nel latte che tutte le mattine bevono in classe.
Le conseguenze della terribile decisione sono immediatamente evidenti su uno dei due colpevoli, Nao, che si chiude in casa, nella sua stanza, senza più uscire, evitando qualsiasi contatto fisico con i familiari, che, ignorando il suo coinvolgimento nella fine della bimba, non sanno come interpretare i suoi comportamenti. Il geniale e talentuoso Shuya, invece, continua a frequentare regolarmente le lezioni, dedicandosi però nel tempo libero alla costruzione di un ordigno destinato a far saltare in aria la scuola.
Anche i compagni di classe dei due omicidi sono ovviamente scolnvolti dall'annuncio dell'insegnante e trattano con crudeltà Shuya, dimostrando, in fondo, una natura non troppo diversa da quella dei due colpevoli.
Il volume, scritto con uno stile asciutto e tagliente, mostra uno spaccato inquietante della società giapponese, in cui adolescenti apparentemente normali nascondono un preoccupante lato oscuro, frutto di rapporti anomali con genitori assenti o eccessivamente protettivi comunque incapaci di cogliere le vere e più profonde esigenze dei propri figli.
titolo: Confessione
categoria: Narrativa
autore/i: Minato Kanae
editore: Giano
pagine: 270
prezzo: € 17.50