Non smettere di sognare

Quattro adolescenti, le difficoltà socioeconomiche evidenti e la forza dei loro sogni: questi i tre ingredienti del nuovo romanzo “Ogni colore un sogno” (Alpes) di Antonella Mei, laureata con lode in Lettere e filosofia all’Università Sapienza di Roma, e attualmente scrittrice
Antonella Mei nel suo ultimo libro “Ogni colore un sogno” (Alpes) propone il tema dell’adolescenza in un contesto disagiato, dove ogni aspirazione appare irrealizzabile. Le vite e le difficoltà dei quattro protagonisti vengono narrate nei tre racconti di cui si compone il romanzo, ognuno con la propria sfumatura, ma che olisticamente formano il messaggio che l’intera opera vuole donare ai giovani lettori: non solo un monito di speranza nel futuro, dove i sogni riescono a realizzarsi anche negli ambienti più impervi, ma anche “un invito a mantenere sempre vivo e aperto il dialogo generazionale per ridurre le distanze apparentemente insormontabili”.
L’ambientazione è quella tipica di un contesto economico e sociale complicato, in cui le figure familiari, fortemente influenzate dalle difficoltà del loro vissuto, non assumono un ruolo di guida positiva e amorevole per il minore, ma risultano invece scoraggianti e distruttive, tanto da spegnere ogni speranza e brama dei protagonisti: “Non lo capisci che la devi smettere di stare rinchiusa qui dentro a inseguire i tuoi sogni? La vita, là fuori, si fa sempre più difficile!”, “Stai ore ed ore chiusa lì in camera a zampettare. Ma, se credi di essere tanto brava, smettila di startene rintanata e vai a fare un provino in televisione! Almeno porti a casa un po’ di soldi”.
L’autrice porta avanti con eleganza e abile introspezione psicologica un tema molto delicato, volgendo lo sguardo su condizioni di scarsa qualità delle relazioni sociali - specie con i genitori -, tra le cause di fenomeni molto gravi quali il ritiro sociale, come evidenzia anche la ricerca Musa dell’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali (Irpps) del Cnr. “Questi fattori, inoltre alimentati dall’influenza pervasiva delle pressioni sociali a conformarsi a standard anche estetici irraggiungibili, erodono l'autostima favorendo un senso di inadeguatezza nelle interazioni sociali con i coetanei”, spiega Antonio Tintori ricercatore del Cnr-Irpps e tra gli autori dello studio.
Il punto di forza dell’opera -e il suo messaggio - è nella parte in cui i protagonisti, ormai impregnati della convinzione di essere pressoché impotenti nel poter cambiare la propria vita, ricevono una smentita, “una luce inaspettata”, data da incontri fortunati, portatori d’insegnamenti e di nuove opportunità che riaccendono le speranze. “Accade quando i ragazzi scoprono l’amicizia, la solidarietà, la gentilezza, in grado di cambiare una realtà dove, fino a quel momento, l’indifferenza e la tristezza sembravano essere l’unica costante”.
Nel corso della narrazione, i personaggi maturano e imparano, assumendo una nuova consapevolezza dell’importanza dei sogni, come dimostra Monica, che riferendosi a quel braccialetto composto da un intreccio di fili colorati, dice di aver iniziato un gioco, quello di “esprimere un desiderio per ogni tonalità di colore”, e che quando riuscirà a esaudirli tutti, lo toglierà.
Si sviluppa così un percorso di crescita che non si limita a un'evoluzione individuale dei personaggi, ma diviene paradigma di tutte le sfide collettive legate alla resilienza e alla costruzione dell'identità in condizioni avverse, dimostrando che è possibile uscire dall’incomprensione e sognare.
Titolo: Ogni colore un sogno
Categoria: Saggi
Autore: Antonella Mei
Editore: Alpes
Pagine: 72
Prezzo: 13,00