Università ed Enti: Sole

Uno sguardo con le onde radio

onde radio solari
di Marina Landolfi

Uno studio per immagini radio solari, pubblicato su Solar Physics e condotto dall’Inaf in collaborazione con l’Asi, ha misurato per la prima volta la temperatura del Sole nella banda 18-26 GHz attraverso sofisticati radiotelescopi, per capire meglio l’attività della nostra stella

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Pubblicato sulla rivista Solar Physics lo studio per immagini radio-solari Sundish, che presenta il nuovo sistema di osservazione del Sole nelle onde radio con i radiotelescopi dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) di Bologna e Cagliari, in collaborazione con l’agenzia spaziale italiana (Asi). I dati della ricerca consentono di analizzare diversi strati dell’atmosfera solare attraverso una rete di antenne attive in modo coordinato e che, con sofisticati software e ricevitori, hanno già permesso di ottenere quasi 200 immagini, che si aggiungono alle osservazioni già condotte in altre frequenze. L’obiettivo è capire meglio il modo in cui il Sole "lavora".

sistema solare

Il sistema consente di mappare sia l’emissione del Sole quieto che delle sue regioni attive, anche in vista del raggiungimento del massimo del ciclo solare previsto per il 2024. Le regioni attive sono aree molto luminose, con intensi campi magnetici locali che danno energia per i brillamenti solari e le espulsioni di massa coronale, eventi che possono avere effetti negativi sulle moderne tecnologie, specie in ambito spaziale.  “Ad oggi siamo i primi e per ora gli unici a osservare il Sole alle frequenze radio nell’intervallo tra 18 e 26 GHz, e quindi siamo in grado di poter ottenere informazioni fisiche in una regione dello spettro elettromagnetico cruciale ma al momento poco utilizzata per gli studi solari per via delle difficoltà osservative in questa particolare banda radio”, spiega Alberto Pellizzoni dell’Inaf, coordinatore del progetto. “Per la prima volta è stato possibile misurare la temperatura del Sole in questa banda. Inoltre, studiare il Sole a queste frequenze fornisce informazioni preziose, non solo per capire meglio come funziona la nostra stella, ma anche per contribuire a sviluppare metodi per prevedere i suoi comportamenti più violenti”.

La tempesta solare più devastante finora registrata è il cosiddetto "Evento di Carrington" del 1 settembre 1859, che produsse i suoi effetti su tutta la Terra, tra cui l’interruzione delle linee telegrafiche per molte ore. Con questa ricerca si cerca di prevedere  in anticipo fenomeni simili e di attivare per tempo adeguate contromisure.

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