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Etna e Vesuvio sono vulcani diversi ma accomunati dagli splendidi paesaggi in cui sorgono e che li rendono meta ideale per una vacanza diversa dal solito.
“I due vulcani differiscono innanzitutto nell’età”, spiega Biagio Giaccio, dell’Istituto di geologia ambientale e geoingegneria (Igag) del Cnr. “Il Vesuvio è geologicamente giovanissimo (meno di 40.000 anni) mentre la storia dell’Etna copre un periodo di diverse centinaia di migliaia di anni. Sono entrambi attivi, ma l’Etna ha un’eruzione continua e omogenea nel tempo a carattere effusivo e/o a bassa intensità esplosiva, il Vesuvio invece ha un comportamento più discontinuo, caratterizzato da lunghe fasi di stasi interrotte da eventi parossistici prevalentemente esplosivi".
Per quanto riguarda i paesaggi nei quali sorgono le due cime vulcaniche, l diversità sono imputabili soprattutto alle differenti altitudini: 3.300 metri sul livello del mare l’Etna, 1.280 il Vesuvio. “Ciò determina ovvie diversità in termini di ambienti floristici”, prosegue il ricercatore dell’Igag-Cnr. “La continua attività effusiva dell’Etna conferisce inoltre un tratto distintivo al paesaggio etneo rappresentato dalle cosiddette sciare, lingue di lava a scaglie (scoriacea) nera che tagliano e interrompono la continuità del paesaggio verde e dei campi agricoli. Ben diversa la collocazione del Vesuvio che, accerchiato dalla grande area metropolitana di Napoli, è una sorta di isola di natura nel bel mezzo di un ambiente fortemente urbanizzato: un contrasto forte e suggestivo”.
Le aree da vedere non mancano e rendono entrambi i vulcani ogni anno meta di vacanza di migliaia di turisti. Tanto l’Etna quanto il Vesuvio sono sedi di parchi naturali di grande interesse e offrono piacevoli itinerari naturalistico-ambientali, culturali ed enogastronomici. “Sul primo sono sicuramente imperdibili le visite ai crateri sommitali, la Valle del Bove e le Gole di Alcantara”, consiglia Giaccio. “Sul Vesuvio suggerirei gli itinerari della Valle dell’Inferno, il cratere sommitale, la Strada Matrone e, ovviamente, le visite alle città romane distrutte dall’eruzione del 79 d.C, Pompei, Ercolano e Oplontis, nonché ad alcune delle splendide ville vesuviane del XVIII secolo”.
Per informazioni visitare i siti www.etnaguide.eu e www.guidevesuvio.it
Arianna Ligas
Fonte: Biagio Giaccio , Istituto di geologia ambientale e geoingegneria, Roma, tel. 06/88070063, email biagio.giaccio@cnr.it