Vita Cnr

Un occhio a 18 micron

Strumentazione Xalt
di Elena Cinelli

Il Laboratorio di Imaging Biomarker dell’Istituto di fisiologia clinica del Cnr di Pisa è dotato di attrezzature avanzate per lo studio non invasivo ad altissima risoluzione spaziale di campioni di origine biologica e non, compresi reperti archeologici e paleontologici. Attraverso queste tecniche è stato possibile acquisire nuovi elementi sulla dinamica dell’estinzione dell’uomo di Neanderthal

Pubblicato il

L’avanguardia mondiale nel campo del 'microimaging’ passa dal Cnr di Pisa. Qui, presso il laboratorio di 'Imaging Biomarker’ dell’Istituto di fisiologia clinica (Ifc) diretto da Piero Salvadori, sono disponibili attrezzature all’avanguardia, tra cui un nuovo prototipo di 'Micro Computed Tomography’ (microCT) capace di studiare ad altissima risoluzione spaziale i più svariati campioni di origine biologica e non, progettato e realizzato nell'ambito di una collaborazione tra l’Istituto e il Dipartimento di fisica dell'Università di Pisa.

Utile alla conduzione di studi di medicina sperimentale, ad esempio per l’analisi morfometrica e strutturale di grandi vasi del sistema circolatorio, ossa e altri tessuti, dei quali esalta in maniera non distruttiva la struttura e l'architettura interna, lo strumento si è rivelato decisivo anche per lo studio di materiale proveniente da siti archeologici e paleontologici, reperti unici e preziosi che i ricercatori Ifc-Cnr possono analizzare garantendone l’integrità.

Ne è esempio la ricerca pubblicata su 'Science’ lo scorso aprile, che ha fornito nuove rivelazioni sull’uomo di Neanderthal provando, attraverso l’analisi di campioni di denti 'preistorici’, la coesistenza con l’Homo sapiens, elemento che potrebbe aver contribuito alla scomparsa del primo. Lo studio è stato coordinato da Stefano Benazzi del Max Planck Institute di Lipsia, e ha coinvolto le Università di Bologna, Ferrara, Genova e Torino, oltre alla Soprintendenza archeologia della Liguria.

“L’analisi in microCT di un incisivo deciduo, recuperato negli scavi del riparo Bombrini, sito in prossimità di Ventimiglia, ha consentito di porre in risalto morfologia del dente e rapporto tra smalto e dentina, consentendo una corretta attribuzione alla specie di appartenenza”, spiega Daniele Panetta, fisico Ifc-Cnr che ha progettato lo strumento. “Queste misure sono state incrociate con altri dati, come la radiodatazione e l'analisi del Dna, consentendo di definire la cronologia del 'rimpiazzo’ della specie Neanderthal con l'uomo anatomicamente moderno, evento che ancora occupa un dibattito serratissimo”.

Con un 'occhio' che riesce a vedere fino a 18 micron, lo strumento si applica anche in altri contesti: "In ambito biomedico settori di punta sono lo studio della malattia aterosclerotica e la caratterizzazione dei fenomeni di degenerazione e riparazione del tessuto osseo" conclude Piero Salvadori. Risultati che testimoniano come, fin dalla sua fondazione, l’Ifc-Cnr abbia fortemente e con successo investito nel settore della strumentazione e metodologie per la produzione di immagini in biomedicina, come ultrasuoni, medicina nucleare e radiologia”.

Fonte: Daniele Panetta, Piero Salvadori, Istituto di fisiologia clinica, Pisa, tel. 050/3153519, email: panetta@ifc.cnr.it, salvador@ifc.cnr.it