Il Cnr porta l'inglese in classe
La collaborazione dell’Ente con il mondo della scuola si arricchisce di un ciclo di seminari in inglese per alcuni licei del Lazio. Un’iniziativa in linea con quanto previsto dalla riforma che ha introdotto, nel quinto anno, l’obbligo di insegnamento delle discipline curricolari in lingua straniera
A partire dall’anno scolastico in corso, va a regime la parte della riforma della Scuola media superiore avviata nel 2010 (Gelmini) che prevede l'obbligo, nel quinto anno di licei e istituti tecnici, di insegnare una disciplina curriculare come storia o geografia, matematica, italiano in lingua straniera tipicamente l’inglese, secondo la metodologia Clil (Content and Language Integrated Learning).
Se la novità permetterà agli studenti di beneficiare di un livello di insegnamento più elevato, che metterà i ragazzi italiani al pari di molti colleghi europei, è anche vero che soltanto un ridotto numero di docenti è abilitato a insegnare la propria materia in lingua straniera. “A oggi sono 1.500, una cifra esigua, anche se destinata a crescere a mano a mano che il Miur procederà ad attivare gli specifici corsi di formazione per gli insegnanti”, precisa Giorgio Sirilli dell’Istituto di ricerca sulla crescita economica sostenibile (Irces) del Cnr di Roma. “È nata da qui l’idea, con alcuni colleghi, di metterci a disposizione delle scuole del territorio in questa fase transitoria, con un’offerta formativa sviluppata sulla base delle competenze proprie di chi fa ricerca”.
Una prima esperienza di collaborazione ha coinvolto il Liceo linguistico 'James Joyce’ di Ariccia: “Stiamo svolgendo seminari in lingua inglese sul tema 'Knowledge, science and society’. Gli interventi si distinguono dall’insegnamento tradizionale sia per l’impostazione interdisciplinare - che getta un ponte tra più insegnamenti - sia perché pone in discussione tematiche 'aperte’, coinvolgendo i ragazzi in maniera attiva e creativa”, prosegue il ricercatore. “Si sta dimostrando un’esperienza molto positiva e abbiamo potuto riscontrare il buon livello di conoscenza della lingua degli studenti che, in larga parte, si sono dimostrati in grado di seguire i seminari senza particolari difficoltà. Inoltre, il progetto ha anche una valenza pratica: potrà essere presentato come parte del curriculum per l’esame di maturità di giugno”.
L’iniziativa si sta allargando ad altre scuole, come il Liceo classico 'Ugo Foscolo’ di Albano Laziale. “Molti ricercatori del Cnr utilizzano le lingue straniere nel proprio lavoro quotidiano, ad esempio insegnando in corsi universitari o nell’ambito di progetti internazionali. Mettere a disposizione questo bagaglio di conoscenze e di esperienze è un efficace contributo alla scuola”, conclude Sirilli.
Molti ricercatori del Cnr utilizzano le lingue straniere nel proprio lavoro quotidiano, ad esempio insegnando in corsi universitari o nell’ambito di progetti internazionali. Perché, quindi, non mettere questo bagaglio di conoscenze e di esperienze a disposizione della scuola? D’altra parte contribuire al benessere della società è un precipuo dovere dell’ente e del suo personale”.
Fonte: Giorgio Sirilli, Istituto di ricerca sulla crescita economica sostenibile (Irces-Cnr), Roma, tel. 06/49937700 , email giorgio.sirilli@cnr.it