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Street art ecologista a Roma

Street art ecologista
di M. R.

Un murale mangia smog è stato inaugurato lo scorso giugno presso la stazione metro Garbatella della Capitale. L’opera, dell’artista Michela Picchi, unisce arte e sostenibilità, promettendo di purificare l’aria attraverso la vernice fotocatalitica utilizzata

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A Roma, nei pressi della stazione metro Garbatella, l’artista Michela Picchi ha realizzato un’opera di street art ecologista che mangia lo smog. Inaugurata lo scorso 25 giugno alla presenza dell’Assessore all'agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti di Roma Capitale Sabrina Alfonsi, si chiama “As above so below” ed è un monumentale tappeto di bande sinuose e vibranti palette. Ispirato ai tramonti romani, promette di purificare l’aria contribuendo a migliorarne la qualità grazie alla vernice fotocatalitica di Airlite con la quale è realizzata e che assorbe l’inquinamento come farebbero dodici alberi. Attraverso l’azione della luce, questa particolare pittura minerale a elevata traspirabilità, infatti, elimina gli agenti inquinanti come ossidi di azoto, benzene, formaldeide dall’aria, depurandola.

Arte e sostenibilità

L’opera è sostenuta dal noto brand NUII ed è curata da Yourban 2030, un’associazione no profit la cui mission è sensibilizzare il pubblico sul tema ambientale attraverso il linguaggio artistico. L’eco murale trasforma la stazione della metropolitana Garbatella in un’immersione cromatica di 300 metri quadrati e invita romani e turisti a calpestarla, ma anche a riflettere sulla sostenibilità ambientale. Andando oltre l’aspetto estetico, l’opera ambisce a trasmettere in chi la osserva non solo una ventata di allegria, ma anche un respiro di aria pulita, combattendo l’inquinamento.

Michela Picchi è nota a livello internazionale per il suo stile capace di trasformare spazi comuni in luoghi sorprendenti, ispirandosi alla natura e al mondo animale. Con questa sua nuova trasformazione urbana coinvolge però il pubblico in un’esperienza multisensoriale. L’opera, infatti, intesse un dialogo con la composizione sonora “Escapism Reverie” del producer Andrea Marra creata per l’occasione e che può essere fruita scaricandola tramite QR code. I passanti sono così trasportati in un’esperienza immersiva, che combina arte, musica e natura, trasformando un semplice percorso quotidiano in un viaggio sensoriale. A fare da sfondo all’enorme tappeto, sulla parete esterna dell’ingresso della metropolitana, c’è un altro murale ambientalista del 2021, “The Endless Growth” dell’artista Jordi A. Bello Tabbi, il primo Smart Wall della città interamente in bioresina e dotato di tecnologia IoT. L’opera, vincitrice del Myllennium Award 2021 sezione MyCITY, in collaborazione con Yourban2030, ritrae il dualismo artificiale/naturale attraverso due personificazioni, il consumismo e la natura, che spiccano come figure eteree dall’oscurità del fondale.

La Garbatella come fucina di sperimentazione artistica ed ecologista, dunque, dove l’arte promette di rendere la vita dei cittadini più sana e meno grigia, a condizione però che i cittadini stessi si prendano cura delle opere evitandone vandalizzazioni e degrado. Quella della street art ambientalista è una storia già scritta sulle facciate di Roma, e non solamente: messaggi ecologisti spesso provocatori, a tutela del cambiamento climatico, o murales che vogliono combattere l’inquinamento concretamente sono apparsi nelle grandi città negli ultimi anni, tra questi ricordiamo “I don’t believe in global warming” di Banksy del 2009, “Là dove c’era un fiore” di Natalia Rak del 2013, a Bialystok, in Polonia, “Sete insaziabile” di Blu a Lisbona, all’indomani del disastro della marea nera nel Golfo del Messico nel 2015, e “Hunting Pollution” di Federico Massa, alias Iena Cruz, a Roma, sostenuta e ideata nel 2018 sempre da Yourban2030. Se è vero che, come scriveva Kandinsky ne "Lo spirituale dell’arte" del 1912 'Ogni opera d’arte è figlia del suo tempo e spesso madre dei nostri sentimenti', possiamo sperare che le nostre città diventino più pulite, verdi e sostenibili, grazie al cambiamento positivo che l’arte è capace di indurre nella società?

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