Saggi

Una storia sociale

Copertina del libro Ammalarsi nel medioevo
di Claudia Bettinelli

“Ammalarsi e curarsi nel Medioevo” (Carocci) di Tommaso Duranti ha l’intento di comprendere il rapporto della società del tempo con la malattia e, soprattutto, con il malato, ponendo al centro dell’analisi non solo l’evoluzione della medicina, ma anche quella religiosa e culturale che ha ispirato le strategie terapeutiche messe in atto  

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Il libro “Ammalarsi e curarsi nel Medioevo”,  di Tommaso Duranti, docente di Storia medievale all'Università di Bologna, pubblicato di recente, fa parte della collana Quality Paperbacks edita da Carocci. L'opera analizza la storia della medicina, delle malattie e delle figure terapeutiche dell’epoca, prendendo in esame non solo i dati di fatto ma anche i contesti religiosi e sociali connessi alla cultura medica coeva. La malattia viene esaminata dal punto di vista scientifico e da quello antropologico, attraverso tre categorie principali: la malattia fisiologica, la percezione che il malato ha di essa e la sua rappresentazione collettiva. Al centro dell'analisi troviamo la figura del malato e le caratteristiche che lo andavano a definire come tale secondo le idee vigenti.

L’aspetto culturale della malattia viene analizzato dal punto di vista della conoscenza medica e della riflessione religiosa poiché i due aspetti non possono essere separati; appaiono infatti evidenti i loro legami profondi, confermati da studi di neuroscienze che indicano la malattia come vettore per il consolidamento di alcune basi cognitive del pensiero religioso. In epoca medievale, la malattia poteva talvolta essere percepita come un elemento esterno che prendeva possesso del corpo del malato, portando quindi a cercare la soluzione nella dimensione spirituale, mediante pratiche rituali finalizzate a neutralizzare il morbo.
È interessante notare che il confronto tra l'editore e l'autore per la stesura di questo volume è iniziato poche settimane prima dell'esplosione della pandemia da Covid-19. Sarebbe stato facile inserire nella stesura dei rimandi agli eventi degli ultimi anni, così da creare una facile connessione con l’esperienza recente del lettore, ma Duranti fa del tutto per evitare di esplicitare tali riferimenti, lasciando a chi legge la possibilità di individuarli autonomamente, anche solo a livello inconscio.

Il libro segue una narrazione lineare che, assieme all’utilizzo di immagini dell’epoca, permette di seguire l’analisi in modo chiaro, tramite la categorizzazione degli elementi della malattia analizzati. Tra questi troviamo il ruolo medico-paziente, i diversi tipi di malattia, la variazione di percezione sociale del malato a seconda dell'età e del genere. Alla fine del volume emerge chiaramente che, nonostante le minori conoscenze scientifiche e grazie alla profonda influenza culturale-religiosa, anche nel Medioevo la cura dei malati era considerata una priorità irrinunciabile delle comunità.

Titolo: Ammalarsi e curarsi nel medioevo
Autore: Tommaso Duranti
Categoria: Saggi
Editore: Carocci editore
Pagine: 197
Prezzo: 19,00 

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