“Le geografie della terra sono inseparabili da quelle della mente”, scrive lo psichiatra e psicoanalista Vittorio Lingiardi in 'Mindscapes', un neologismo che si colloca a metà strada tra il paesaggio fisico e la sua rappresentazione interiore. “Montagne e fiumi, oceani e deserti, città, monumenti e rovine abitano la nostra mente come strutture psichiche”, osserva l'autore, ricordando che: “I luoghi che amiamo sono al tempo stesso una scoperta e un'invenzione, li possiamo trovare perché sono già in noi”. Come diceva lo psicologo cognitivo Chris Frith, “la nostra percezione del mondo è una fantasia che coincide con la realtà”.
Tutti da bambini abbiamo usato carta e matita per rappresentare un mondo a nostra dimensione, controllabile, un po' come nel celebre racconto di Jorge Luis Borges, rapiti dalla stessa illusione che porta a collezionare oggetti o a stilare gli elenchi per dominare i contenuti che vi raggruppiamo e inseriamo. Tendenze fisiologiche ma di grande interesse per la psicologia e che, in taluni casi, divengono oggetto patologico di analisi, come è accaduto a un paziente dell'autore: “Quei bicchierini che provenivano da tutta Europa e avevano la fragilità e la bellezza del suo legame con la madre erano regali compensatori che faceva a se stesso”. Malattia ben più dannosa è però “L'offesa del paesaggio”, definito da Salvatore Settis “il grande malato d'Italia”, che già decenni fa il poeta Andrea Zanzotto lamentava “nel vederlo traumatizzato dalla cupidigia umana”. Una patologia che, spiega Lingiardi, “chiama in causa un complessivo declino delle regole del vivere comune e la stessa concezione dell'umano”, al punto da inquietare “anche chi si occupa di salute mentale”.
Lo scopo del libro – un saggio non accademico né strettamente scientifico o ecologico - è far capire che “l'elemento umano, anche quando assente o invisibile, è sempre nel paesaggio”, in quanto “tutto ciò che vediamo è deformato dalle abitudini e dal cumulo d'immagini già predisposte”. Non è solo un problema di percezione e pregiudizi, per liberarsi dei quali “è richiesto un certo coraggio”, ma di essere consapevoli che il “consumo bulimico, lo svuotamento di senso, la falsificazione turistica, la diffusione acritica o peggio violenta possono essere considerate forme di iconoclastia, cioè distruzione dell'immagine e della sua sacralità”.
titolo: Mindscapes
categoria: Saggi
autore/i: Lingiardi Vittorio
editore: Raffaello Cortina
pagine: 226
prezzo: € 16.00