Saggi

L'epoca d'oro della divulgazione

di Marco Ferrazzoli

Luca Clerici in 'Libri per tutti' ripercorre il periodo tra 1861 e 1900 in cui si diffonde “una cultura scientifica e parascientifica popolare”, un “positivismo democratico”, alimentato soprattutto a Milano e a Torino da personaggi quali Paolo Mantegazza, Antonio Stoppani, Giuseppe Colombo. Un eterogeneo e ingenuo melting pot da cui derivano però istituzioni e intuizioni fondamentali

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C'è stata un'epoca d'oro della divulgazione – spiega Luca Clerici in 'Libri per tutti' – che corre tra “due date emblematiche: l'anno dell'unificazione nazionale e l'avvio del secolo nuovo", 1861 e il 1900. Un periodo in cui “la visione del mondo positivista conquista gli intellettuali di ogni tendenza” e “si diffonde a macchia d'olio una cultura scientifica e parascientifica popolare”, un clima di “positivismo democratico” alimentato da decine di pubblicisti, studiosi e scienziati, concentrati soprattutto a Milano e a Torino, le città italiane più moderne dell'epoca. Tra questi personaggi, tanto popolari allora quanto oggi dimenticati, l'antropologo Paolo Mantegazza, l'abate Antonio Stoppani, il fondatore del Touring Club Italiano Giuseppe Colombo. Tutti prolifici autori di best seller quali 'Il Bel Paese', 'Volere è potere', 'L'uomo delinquente', 'Il manuale dell'ingegnere', gli esotici romanzi d'avventura di Emilio Salgari, i manuali Hoepli e quelli di linguistica, i sussidiari e le biografie, le 'Guide rosse' del Tci e la 'Carta d'Italia' De Agostini 1:250.000, le opere edite da Zanichelli. E altrettanto attivi in quella che oggi chiameremmo divulgazione frontale, dalle esposizioni nazionali ai musei, dagli zoo alla “Società di letture” di Torino, fino ai serragli ambulanti.

La specifica dell'autore, “scientifica e parascientifica”, è quanto mai opportuna, poiché in quel “clima di fervente circolazione del sapere” si inserirono anche curiosità morbose per fenomeni da baraccone come le donne barbute e le gemelle siamesi. E altri personaggi come Cesare Lombroso, che a lezione mostrava “delinquenti tarati” che mugolavano chiusi in gabbia; il mummificatore e pietrificatore Paolo Gorini, noto per aver lavorato sui cadaveri di Giuseppe Mazzini e Alessandro Manzoni; Luigi Barzini del Corriere della Sera, affascinato (come Manzoni) dallo spiritismo, dall'ipnotismo e dalla sedicente medium Eusapia Paladino.

Un consesso nel quale incontriamo Carlo Piaggia, che in Africa gusta “un piccolo pezzo di carne staccato con le proprie dita da un pezzo più grosso […] dolce e assai buono”, prima di scoprire “un uomo appeso ad un alberetto […] Mi girai per meglio osservare e vidi che al di dietro gli mancavano delle carni staccate di fresco”. Un'esperienza che anticipa l'immedesimazione etno-antropologica resa metodologicamente celebre da Claude Levy-Strauss: “Poco mancò che non dessi di stomaco”, conclude comprensibilmente Piaggia. Così come, per restare in qualche modo nei pressi, 'La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene' di Pellegrino Artusi e 'L'arte di utilizzare gli avanzi della mensa' di Olindo Guerrini preludono in qualche modo alla chef e food mania dei giorni nostri. In alcuni casi lo spirito innovativo di questi pionieri lascia di stucco: “alla revisione della toponomastica” dell'Istituto geografico militare “collaborarono circa 14.000 soci attivi”, un po' come oggi, con Gps, social e Google maps, la condivisione dei dati è la base del loro aggiornamento. Oppure pensiamo all'uso dei nuovi mezzi di comunicazione quali fotografia e cinema, che vedono attivi anche scrittori come Luigi Capuana.

Non meno innovativo lo stile letterario divulgativo “a cavallo fra fiction e non-fiction” che ricorda quello più vicino a noi dell'infoteinment, della docu-fiction, delle opere di Rovelli, Hawkings e delle trasmissioni di Piero e Alberto Angela. Un “genere misto per eccellenza”, una “particolare sensibilità verso i lettori”, un “atteggiamento emancipato rispetto alla tradizione letteraria”, un'“idea spregiudicata dello scrivere”, un “nuovo paradigma non letterario né scientifico ma giornalistico”, intendendo nel senso migliore l'ultimo termine. “La cultura divenne un bene di consumo, qualcosa che animava le riunioni nei salotti e nei caffè, che intratteneva al tempo stesso in cui istruiva”.

'Libri per tutti' descrive un mondo variegato dal punto di vista disciplinare, che va dalla criminologia all'igiene e all'educazione sessuale, che mescola cronaca ai limiti dello splatter e galateo d'autore, con le 'Norme di buona creanza' di Matilde Serao. Basato sulla cultura illuminista e saldato da simboliche strette di mano tra laici e cattolici nel nome “di quell'eterna divinità che chiamasi scienza”, oltre che da un granitico patriottismo, vissuto spesso in prima persona sui fronti delle guerre risorgimentali e sugli scranni parlamentari.

Da questo eterogeneo e ingenuo melting pot derivano istituzioni e intuizioni fondamentali: la prima cattedra di Geologia presso la Regia Università di Pavia assegnata a Stoppani, la ginecologia di Luigi Mangiagalli, la campagna per l'istituzione dei parchi nazionali promossa dal Touring, il primo Istituto del cancro… Oltre che direzioni di musei e istituti di ricerca e una formidabile produzione scientifica: il solo Mantegazza conta ben 1.418 titoli.

Il saggio di Luca Clerici offre una messe di informazioni e acute riflessioni sui link tra questo periodo e l'aggiornamento della giurisprudenza imposto da Cesare Beccaria, le teorie del liberismo di Adam Smith, David Ricardo, John Stuart Mill, la settecentesca attenzione al femminile di Francesco Algarotti e Giuseppe Compagnoni, le riviste dei fratelli Verri, di Silvio Pellico e Giovanni Berchet, il gigantesco contributo di Leopardi. Con il Novecento l'epoca d'oro della divulgazione in qualche modo si compie e si conclude: la specializzazione e l'istituzionalizzazione fanno fiorire ciò che gli antesignani avevano seminato, ma forse fanno appassire quell'iniziale impeto entusiasta. Si pensi al passaggio dalla legge Casati, che “aveva fatto proprie le istanze manifestate in Piemonte a favore di una educazione che privilegiasse il momento tecnico-scientifico”, con la creazione degli istituti superiori di Torino e Milano (i futuri Politecnici), all'opposto modello formativo che nei decenni successivi statuirà la prevalenza della cultura umanistica, sancendo una separazione che ancora fatichiamo a sanare.

 

titolo: Libri per tutti
categoria: Saggi
autore/i: Clerici Luca 
editore: Editori Laterza
pagine: 258
prezzo: € 24.00

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