Nello studio Irpps-Cnr si evidenzia che, dal 2008, il numero di universitari italiani ha ripreso a crescere in tutti i paesi, ma in particolare nel Regno Unito, che risulta di gran lunga la meta preferita dai nostri connazionali, con 11.371 presenze nel 2011. Considerevole è anche l’aumento in Germania (8.857 presenze), in Austria (7.594), in Spagna (6.101), in Francia (5.851) e negli Stati Uniti (4.036). “Un fenomeno certamente condizionato dal fatto che molte nazioni Ocse, come Stati Uniti, Regno Unito e Germania, incentivano l’iscrizione di studenti stranieri per accrescere il proprio capitale umano per la scienza e la tecnologia”, commenta la ricercatrice. “Infine, come risulta da molte nostre ricerche, in Italia non è raro che i laureati trovino poi spesso lavori poco qualificati, generando un 'brain waste’, uno spreco di cervelli e di risorse economiche investite per la loro formazione. I nostri giovani sono così incentivati a studiare in quelle nazioni dove il capitale umano formato non viene poi sottoutilizzato”.
Sono infatti molti gli italiani che scelgono di restare a lavorare all’estero dopo l'esperienza di studio, specialmente nei settori disciplinari connessi con le nuove tecnologie. “Questa tendenza è confermata anche da un nostro studio, svolto con l’università di Trento su dati di Alma Laurea, che ha mostrato l’elevata incidenza degli italiani laureati in discipline scientifiche negli Usa, paese che investe molto in ricerca e sviluppo sia nel settore pubblico sia nelle imprese”, conclude Brandi. “Inoltre, chi lavora all’estero, rispetto a chi lavora in Italia, ricopre più spesso posizioni da dirigente, riceve uno stipendio più alto ed è soddisfatto del prestigio che ha sul lavoro, delle prospettive di guadagno e di carriera, del tipo di contratto, dell’indipendenza professionale. Quindi, in media non ha motivo per cercare un altro impiego nè per rientrare in patria”.
Per saperne di più: La mobilità internazionale degli studenti universitari e dei giovani laureati - Rapporto Italiani nel mondo 2013, Fondazione Migrantes
Fonte: Maria Carolina Brandi, Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali, Roma, tel. 06/492724213 , email carlotta.brandi@irpps.cnr.it