Focus: Festival

Giochiamo che eravamo scienziati?

Laboratorio del Festival della Scienza (foto di archivio)
di F. G.

Nel programma del Festival di Genova, le proposte interattive sovvertono l’idea della scienza come materia ostica: pensati prevalentemente per il pubblico dei più giovani, utilizzano la modalità del gioco per mettere i partecipanti alla prova e far acquisire nuove conoscenze. Ogni anno la comunità scientifica del Cnr partecipa con un’offerta ampia e variegata, quest’anno sono decine le esperienze proposte

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Giocare per imparare? Alzi la mano chi non ricorda con ansia il momento in cui, a scuola, si veniva chiamati alla lavagna per un’interrogazione o un compito: anche se preparati, lo sguardo del docente, il pensiero di essere sottoposti a un giudizio, potevano inevitabilmente compromettere i risultati della prova. Sovvertire questo schema, proponendo un approccio divertente per presentare una materia scientifica, è il linguaggio, l'approccio, la modalità su cui sono basati i laboratori interattivi dei festival scientifici: pensati prevalentemente per i più giovani, utilizzano il gioco per mettere i partecipanti alla prova e far acquisire nuove conoscenze.

Al Festival della Scienza di Genova, quest’anno sono 16 i laboratori proposti dalla comunità scientifica del Cnr, rivolti a un target dai 6 anni in su, su discipline che spaziano dalla chimica alla geologia, dalla fisica alla medicina, dalla climatologia all’energia, dalla crittografia alla realtà virtuale e molto altro. Spesso gli argomenti trattati riprendono quelli affrontati anche a scuola, permettendo di scoprirli da un punto di vista diverso. Vediamone alcuni.

I visitatori sono molto più che semplici spettatori in “Come ti creo un gel. Chimica nella vita quotidiana” (presso Piazza delle Feste, nell'ambito del progetto "Il Linguaggio della ricerca"), in cui possono costruire un modello tridimensionale delle molecole di varie sostanze - dall’acqua alla Coca cola - e sperimentare la gelificazione, un processo largamente utilizzato nella cucina molecolare; mentre in “Magnetismo in scatola. Campi magnetici nella vita quotidiana” (Munizioniere di Palazzo Ducale) hanno l’opportunità di “vedere” un campo magnetico in un fluido, e persino di costruire un motore elettrico grazie alle proprietà del magnetismo. E ancora, il gioco a squadre del laboratorio “Il linguaggio della vita. Viaggio dal Dna alle proteine” (Palazzo Rosso) porta a conoscere la “catena di montaggio” per cui un messaggio genetico contenuto nel Dna viene trasmesso all’Rna, un processo vitale per produrre amminoacidi e proteine; mentre "Siringhe senz'ago. Molecole per superare la belonefobia” (Piazza delle Feste) permette di scoprire l’innovazione della siringa senz’ago, dispositivo oggi largamente utilizzato in ambito biomedico per un’inoculazione indolore e rapida di alcuni farmaci.

Laboratorio del Festival della Scienza (foto d'archivio)

Laboratorio del Festival della Scienza (foto d'archivio)

Alcune esperienze sono focalizzate sul tema del cambiamento climatico, è il caso di “Ti racconto di un mondo pulito. Costruire una società sostenibile” (presso Istituto comprensivo Garaventa-Gallo, in cui il concetto di sostenibilità è declinato attraverso la possibilità di sperimentare varie forme e trasformazione dell’energia; di “Ice memory. Il passato raccontato dalla criosfera” (Piazza delle Feste, che permette di vivere un'esperienza di realtà aumentata per capire come si sono evoluti nel tempo i ghiacciai e perché sono in pericolo. O di Si fa presto a dire “energia”! Teoria e pratiche per un futuro sostenibile” (Genova Blue District), gioco con quiz e prove pratiche.

Anche la crittografia diventa un gioco con “Alla scoperta del linguaggio incomprensibile. Storia ed evoluzione degli algoritmi crittografici” (Piazza delle Feste), che ripercorre l’evoluzione di queste tecniche dai cifrari più antichi alla macchina Enigma utilizzata dall’esercito tedesco nella Seconda guerra mondiale; e “Messaggi fotonici e come cifrarli.  Dal codice Morse alla crittografia quantistica” (Magazzini del Cotone), in cui si parte dal linguaggio binario dell’informatica per arrivare a conoscere il modo più sicuro per trasmettere l’informazione.

Pronti a giocare?

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