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Cambiamenti globali e nuovi conflitti

Locandina dell'evento del Nodo di Gordio
di Alessandro Frandi

“Guerre roventi e conflitti congelati” sono stati i protagonisti dei dibattiti organizzati dal think tank Il Nodo di Gordio e dal centro studi Vox Populi a Montagnaga di Piné (Tn) sabato 23 e domenica 24 luglio. La XIX edizione del workshop di geopolitica ed economia internazionale ha ottenuto il patrocinio, tra gli altri, del Cnr

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Non solo Ucraina. L’annuale workshop del centro studi di geopolitica Il Nodo di Gordio, in Trentino, è stato dedicato alla guerra tra Mosca e Kiev, ma anche a tutti gli altri conflitti presenti in diverse aree del Pianeta e che, a breve, potrebbero riaccendersi, scatenando ulteriori fratture nel già fragile equilibrio globale: i cosiddetti “frozen conflits”. A partire dall’Africa, alle prese con le stragi jihadiste in Burkina Faso, con la guerra in Mali, con gli scontri in Etiopia ed Eritrea, con le tensioni tribali generalizzate. Senza dimenticare la guerra civile in Libia. E poi l’Asia, con la ripresa degli scontri in Palestina, nuove tensioni in Nagorno Karabakh, la guerra nello Yemen.

Tra i temi affrontati, oltre agli scenari che si profilano all’orizzonte nelle aree di crisi globali più significative, il dramma delle spinte migratorie causate dalle guerre in atto ai confini dell’Unione Europea, soffermandosi con attenzione sull’area del Mediterraneo e sul ruolo cruciale dell’Italia e sulle crescenti tensioni tra Cina e Stati Uniti. Sono stati poi evidenziati negli interventi del workshop le azioni dei Paesi emergenti, che possono fungere da fondamentali mediatori sullo scenario internazionale, a partire dalla Turchia che è riuscita a sbloccare la complessa situazione delle esportazioni di grano ucraino e di altri prodotti alimentari. Erdogan è diventato un interlocutore fondamentale per Putin e Zelensky, riuscendo a ottenere un ruolo super partes nonostante il suo Paese faccia parte della Nato.

Come titolo del convegno è stato scelto “Ghiaccio e fuoco” per sintetizzare gli eventi di questa edizione, ai quali hanno partecipato l’ambasciatore della Repubblica di Slovenia, Tomaž Kunstelj, l’economista Michele Geraci, ex sottosegretario al Ministero dello sviluppo economico del primo governo Conte. Riccardo Migliori, presidente emerito dell’Assemblea parlamentare dell’Osce, il medierista Franco Cardini, il capo Ufficio stampa del Consiglio nazionale delle ricerche Marco Ferrazzoli. Ci sono stati poi due collegamenti video con il politologo americano Edward Luttwak e con Stephen D. Bryen, già sottosegretario alla difesa dell’amministrazione Reagan.

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