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Premio Michetti: l'immagine delle immagini

Manifesto Premio Michetti 2022
di Sandra Fiore

Il 29 luglio presso Palazzo San Domenico, a Francavilla al Mare, si è tenuta la 73 esima edizione del Premio nazionale di pittura F.P. Michetti. Vincitore del prestigioso riconoscimento  è stato Velasco Vitali con l’opera ‘Goldwatch #13’, tra i tredici artisti selezionati.  Due menzioni speciali a Monica Ferrando e Matteo Massagrande. Il premio ha la collaborazione del Museo Barbella di Chieti e dell’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo. L’elegante catalogo della mostra permette di entrare nel merito delle opere esposte, che si possono ammirare presso palazzo San Domenico, sede del ‘Mu.mi’, fino al 25 settembre. Inoltre, su  https://www.fondazionemichetti.it/digital-michetti è possibile votare l’artista preferito con in palio il primo Premio Digital Michetti

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Il 29 luglio presso Palazzo San Domenico, a Francavilla al Mare, si è tenuta la 73 esima edizione del Premio nazionale di pittura F.P. Michetti, istituito nel 1947 in onore di Francesco Paolo Michetti (1851- 1929), pittore abruzzese visionario e poliedrico, protagonista dell’arte a cavallo tra Otto e Novecento. A ricevere il prestigioso riconoscimento quest’anno è stato Velasco Vitali (in arte Velasco) con l’opera ‘Goldwatch #13’, con la seguente motivazione decretata dal Presidente della Giuria, lo storico dell’arte Costantino D’Orazio: “per aver affermato le prospettive della pittura in anni in cui essa ha incontrato giudizi controversi. La sua arte, complessa e profonda, palesa una valenza innovativa e progettuale rivolta al futuro e radicata nella tradizione, nel tentativo autorevole di assecondare e plasmare le istanze visive della postmodernità”. Vitali nasce a Bellano nel 1960. Tra il 2020 e il 2021 ha presentato la mostra Goldwatch presso la Galleria Assab One di Milano e lo spazio Circolo di Bellano e ha collaborato con la Fondazione Giovanni Falcone a Palermo per il progetto Spazi Capaci – Comunità di Capaci, a cura di Alessandro De Lisi, con un intervento monumentale presso l’aula bunker dell’Ucciardone. La sua produzione pittorica inizia a metà degli anni ’80.

Il premio Michetti, a cura di Nunzio Giustozzi, autore e critico d’arte, ha coinvolto 13 artisti con 129 opere, è stato ispirato al motivo ‘Figura, ae. L’immagine delle immagini’, lemma celebrativo ed esaltante che, al di là del richiamo di dannunziana memoria, appare come un invito ad una rinnovata condivisione  della fruizione  dell’arte e dei suoi benefici per l’anima, dopo il periodo di pandemia. Il tema apre un nuovo corso della Fondazione Michetti, sotto la presidenza di Andrea Lombardinilo, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l’Università D’Annunzio di Chieti, giornalista e saggista, che spiega: “Scorrendo le opere dei tredici artisti in concorso si percepiscono l’incanto e lo stupore per il frammento visivo concretato nell’arte, nel tentativo di restituire all’immagine la sua intrinseca  figuratività. Da qui il titolo della rassegna che Giustozzi ha elaborato mutuando le parole  scelte da Gabriele d’Annunzio  per esprimere l’incanto  mistico del Corpus Domini di Francesco Paolo Michetti, quasi a sancire l’indissolubilità di un sodalizio  culturale irripetibile, così intenso da rendere il Convento di Francavilla al mare un cenacolo di  intellettuale da affidare alla storia”. Chiaro il richiamo dunque all’attività del pittore abruzzese fondatore presso l’antico convento francescano di Santa Maria del Gesù di un luogo di incontro di letterati, artisti e uomini di cultura.  Il premio si è avvalso si è avvalso della collaborazione del Museo Barbella di Chieti e dell’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo. La Giuria ha attribuito anche due menzioni speciali a Monica Ferrando e Matteo Massagrande, «per aver maturato una spiccata perizia nell’uso della luce, nel confronto permanente con una realtà che si afferma come esperienza esistenziale. La loro visione di prossimità, pur diversificata nella loro espressività, acquista un’ulteriore valenza emotiva, la cui attualità è stata recuperata nella fase drammatica della pandemia e del distanziamento sociale».

 Le opere in mostra, pur esprimendo diverse tendenze artistiche e soluzioni espressive personali, guardano alla tradizione, valorizzando l’eredità dei grandi  pittori  protagonisti dell’arte italiana a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, e in particolare di Michetti, innovatore  del linguaggio pittorico e  tra i pionieri nell’uso della tecnica fotografica.  Del resto, le grandi tele michettiane  raffiguranti ‘Le serpi ‘e ‘Gli storpi’,  presentate alla esposizione universale di Parigi del 1900, e ora custodite in palazzo San Domenico, sede del MuMI,  sono un esempio dell’autentica modernità del pittore, nella concezione compositiva e nel valore antropologico dei soggetti rappresentati.

L’elegante catalogo della mostra, corredato di immagini di alta qualità, permette di entrare nel merito delle opere esposte, che si possono ammirare presso palazzo San Domenico, sede del ‘Mu.mi’, fino al 25 settembre. Inoltre, su  https://www.fondazionemichetti.it/digital-michetti è possibile votare l’artista preferito con in palio il primo Premio Digital Michetti, che sarà assegnato il 25 dello stesso mese.

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