Disabilità e giovani. Sono questi i temi centrali del film 'Camminando nel cielo', scritto e diretto da Angelo Antonucci, che uscirà nelle sale a gennaio. Un gruppo di liceali al ritorno a scuola dopo le vacanze estive scopre che un compagno, Alessio, non è più in grado di camminare: un incidente con lo scooter lo ha ridotto sulla sedia a rotelle. La nuova situazione trasforma inevitabilmente i rapporti del giovane con gli amici e con le ragazze. Poi ci sono le barriere architettoniche, che gli rendono difficile spostarsi, anche a scuola, dove un muretto, del quale non può sfuggire il valore metaforico, gli impedisce di raggiungere i compagni che fanno ginnastica, costringendolo a guardarli da lontano.
Il problema più grande è però la presenza di un bullo, Ricky, che fa di tutto per umiliare Alessio e per ricordargli la sua diversità. Il giovane teppista mette nei guai il compagno, nascondendo nel suo zaino alcune dosi di hashish mentre la polizia sta effettuando una perquisizione nella scuola. Alessio viene dunque incolpato al suo posto e non fa nulla per difendersi, evitando così a Ricky di finire in prigione. Un gesto importante, che spinge il bullo della scuola a un primo, fondamentale passo per riscattarsi e arrivare a una presa di coscienza che prelude alla consapevolezza e alla maturità.