Cinescienza: Immortalità

Ne resterà soltanto uno

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di Emanuele Guerrini

Un giovane immortale fa l’antiquario a New York e da quasi 500 anni combatte con la spada i suoi simili per avere una misteriosa ricompensa. L’unico modo per ottenerla è decapitare tutti gli altri immortali. Questa la trama di "Highlander", fantasy cult del 1986 con Cristopher Lambert e Sean Connery, e con la colonna sonora dei Queen. Ma in natura ci sono esseri immortali? Esistono delle specie in grado di vivere per secoli? Diego Fontaneto dell’Istituto di ricerca sulle acque del Cnr spiega che esistono creature che se non sono propriamente immortali quantomeno provano ad esserlo, come la Planaria, un verme al quale se si stacca la testa gli ricresce il corpo

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"Highlander" racconta la storia di un gruppo di immortali destinati a combattersi per ottenere una misteriosa ricompensa. Sono abili spadaccini e a ogni incontro tentano di uccidere gli avversari nel solo modo possibile: decapitandoli. La resa dei conti avverrà quando i superstiti rimasti in giro per il mondo saranno istintivamente attratti verso New York, per battersi finché rimarrà un solo immortale, che riceverà finalmente in dono la possibilità di invecchiare e morire.

Uscito nel 1986, il film è diretto dall’australiano Russell Mulcahy, con Cristopher Lambert protagonista, ruolo precedentemente offerto a Mickey Rourke. Il film viaggia su due binari temporali e Lambert interpreta il ruolo in epoche differenti: Connor MacLeod, cacciato nel 1536 dal suo villaggio scozzese perché accusato di connivenza col diavolo quando sopravvive inspiegabilmente a una ferita letale ricevuta in battaglia, e Russell Nash, un tenebroso antiquario nella Manhattan del 1985, sopravvissuto nei secoli alle insidie del tempo. Sean Connery veste i panni di Ramirez, un immortale in giro da più di duemila anni che è stato al servizio di molti sovrani e che rivelerà a McLeod la sua immortalità diventandone il maestro d’armi.

Sean Connery e Cristopher Lambert

Sean Connery e Cristopher Lambert nel film "Highlander"

Nel fantasy, divenuto cult per almeno una generazione, tutto accade come in una specie di magia. Ma in natura esiste l’immortalità? "Who wants to live forever" (Chi vuole vivere per sempre?), cantano i Queen nella colonna sonora scritta per il film. In natura sembra che qualcuno lo desideri e provi a resistere alla caducità della vita. Esistono però notevoli differenze tra gli organismi pluricellulari, come gli esseri umani, e quelli monocellulari come i batteri.

“Le cellule umane vengono cambiate continuamente e noi invecchiamo malgrado le nostre cellule siano più giovani di noi”, spiega Diego Fontaneto studioso di evoluzione e biodiversità presso l’Istituto di ricerca sulle acque (Irsa) del Consiglio nazionale delle ricerche. “Nei batteri e in altri organismi unicellulari (parameci, amebe, alghe, ecc.), ogni individuo è invece costituito da una singola cellula che non invecchia e non muore, ma dopo un po’ di tempo si divide in due. Queste cellule non muoiono per vecchiaia, ma solo perché mangiate da altri organismi o per altri eventi esterni”.

Un discorso simile vale anche per le piante. “Se si taglia un tronco secolare e poi dalla base spuntano dei polloni, la pianta rimane centenaria anche se si vedono solo rami giovani di un anno”, prosegue il ricercatore del Cnr-Irsa. “Un pioppo nato 80.000 anni fa negli Stati Uniti ha dato origine a una foresta di tronchi che rinascono dalla stessa rete di radici, che si allarga di continuo. Questo individuo clonale è forse l'albero più vecchio al mondo, si chiama Pando, e rappresenta anche l'organismo con la maggiore biomassa sul Pianeta. Anche in Europa abbiamo esempi simili, come Tjikko, un abete di circa 10.000 anni in Svezia”.

Planaria

Planaria

Se, come ripetono gli immortali del film “ne resterà soltanto uno”, probabilmente sarà minuscolo. “Ci sono animali microscopici, come i tardigradi e i rotiferi, che possono rimanere congelati o disidratati per molti anni e quando tornano in acqua liquida si risvegliano, diventando un po’ più giovani di quando avevano smesso di vivere”, prosegue l’esperto. “Un rotifero è stato risvegliato da un campione di ghiaccio in Siberia, che si era formato 24.000 anni prima. Questi animali sono in grado di resistere anche a radiazioni mortali per noi e per altri animali. Organismi unicellulari dormienti sono stati risvegliati da campioni di ambra di 30 milioni di anni e addirittura da rocce di 250 milioni di anni”.

E se l’immortalità si trovasse sott’acqua? “Esiste un animale marino considerato immortale: la medusa Turritopsis dohrnii, del Mar Mediterraneo”, aggiunge Fontaneto. “Quando è sotto stress o subisce danni è in grado di tornare bambina e ricominciare a vivere come se fosse più giovane e può ripetere il ciclo più volte”.  E c’è chi non muore neanche se gli stacchi la testa. “Alcuni vermi piatti d’acqua dolce, come la planaria, sono capaci di rigenerare parti del corpo che vengono amputate”, conclude il ricercatore. “Se la decapiti, dal collo ricresce un nuovo individuo più giovane di prima”.

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