Grazie alla collaborazione tra ricercatori degli Ospedali civili di Lione (Francia), dell'Heidelberg Ion-Beam Therapy Center (Germania) e del Centro nazionale di adroterapia oncologica (Cnao) di Pavia, è stato avviato uno studio internazionale per misurare l'efficacia dell'adroterapia con ioni carbonio, un'avanzata tecnica oncologica che utilizza fasci di particelle pesanti ricavate dal carbonio, per il trattamento di tumori radioresistenti o non operabili finora affrontati prevalentemente con la radioterapia tradizionale.
La ricerca, coordinata dall'équipe francese, prevede l'arruolamento di 250 pazienti colpiti da tumori aggressivi e resistenti alla radioterapia ai raggi X, come quelli alla base del cranio, carcinomi della bocca e delle ghiandole salivari, sarcomi ossei, dei tessuti molli e condrosarcomi. Un gruppo di malati sarà trattato in Francia con radioterapia convenzionale con protoni e fotoni attraverso la Intesity Radiation Therapy (Imrt), mentre un altro sarà esaminato al Cnao di Pavia, unica struttura italiana in grado di effettuare l'adroterapia con ioni carbonio. Il centro utilizza fasci di protoni e ioni carbonio generati da un acceleratore di particelle simile al sincrotone del Cern di Ginevra, ioni che vengono indirizzati sulle neoplasie per distruggerle, senza intaccare però le cellule e i tessuti sani intorno.