Saggi: Movimento

Migranti di ieri e dell’altroieri

Copertina del volume Per terre e per mari
di M. F.

Dal limes romano alle invasioni barbariche, dai rifugiati delle varie guerra ai detenuti deportati in Australia. Dai pogrom dell’Unione Sovietica alla “Grande Seca” (grande siccità) del 1877-1879 nel nord-est brasiliano. Il demografo Massimo Livi Bacci racconta i viaggi avvenuti nei secoli passati “Per terre e per mari”

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“Per terre e per mari” (Il Mulino) narra 15 storie di migrazione del passato spesso dimenticate, che riguardano il mondo occidentale, raggruppate a seconda del grado di libertà individuale che ha informato la scelta di spostarsi, ed escludendo sia la tratta degli schiavi dall’Africa all’America che le migrazioni contemporanee. Lo scopo è quello di far capire che: “Nell’uomo è connaturato l’istinto di cambiar sede” e che “il peregrinare del genere umano è ininterrotto”, come scrive l’esiliato Seneca in una frase non a caso posta nelle prime pagine del libro.

“Duemila anni fa il fenomeno migratorio si sviluppa con meccanismi e modalità diverse nella forma ma simili nella sostanza” rispetto ai giorni nostri, avverte l’autore, il demografo Massimo Livi Bacci. Nel mondo classico abbiamo le città greche sorte in territorio barbaro descritte da Tucidide. Non ci sono elementi sicuri per valutare il profilo demografico di questo processo migratorio e insediativo ma i centri fondati furono diverse centinaia e si può pensare che il numero dei migranti avrebbe potuto superare le 10.000 unità quando Atene contava 20.000 abitanti. La Siracusa del V secolo aveva all’incirca la stessa popolazione ateniese e un secolo più tardi contava tra i 50 e i 100.000 abitanti.

Se passiamo ai romani, pochi anni prima della morte Augusto scrisse una rassegna celebrativa delle sue opere, “Res gestae Divini Augusti” e afferma che dei circa cinquecentomila cittadini romani che militarono sotto di lui, “poco più di trecentomila terminata la ferma inviai in colonie o rimandai ai loro municipi”. Quanti fossero davvero coloro che andarono a formare le nuove colonie (tra cui quelle italiane di Aosta, Torino e Trieste) non è dato sapere, ma si trattò di sicuro di molte decine di migliaia di persone.

Insomma: il caso romano è assai diverso da quello greco ma in entrambi i risultati furono affini. Oggi centinaia di milioni di persone vivono in Paesi nei quali non sono nate. Ma il loro cammino comincia in qualche modo molto tempo prima.

titolo: Per terre e per mari
categoria: saggi
autore: Massimo Livi Bacci
editore: Il Mulino
pagine: 200
prezzo: € 18,00

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